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Ccis e Isoradio in sciopero per il contratto

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L’Associazione Stampa Romana, l’Usigrai e la Fnsi comunicano:

L’Associazione Stampa Romana, l’Usigrai e la Fnsi sono solidali con i colleghi delle redazioni Rai del Ccis Viaggiare Informati e Isoradio, in sciopero nella giornata di venerdì 5 agosto contro le chiusure aziendali e la mancata applicazione del contratto giornalistico.

Il sindacato ribadisce il pieno appoggio ad ogni iniziativa dei colleghi del Ccis e di Isoradio impegnati nella difficile vertenza, e si impegna per ottenere la piena dignità professionale e contrattuale per i giornalisti delle due redazioni.

Roma, 2 agosto 2005

Il Cdr del Ccis e il fiduciario di Isoradio comunicano:

Le redazioni Rai del CCIS viaggiare informati e di Isoradio hanno proclamato 24 ore di sciopero a partire dalle ore 05.00 di venerdì 5 agosto 2005 a sostegno della loro vertenza sull’applicazione del contratto nazionale dei giornalisti da parte dell’azienda. L’astensione dal lavoro è sostenuta dall’USIGRAI, dall’ASR e dall’FNSI.

I lavoratori, pur consapevoli dei disagi che arrecheranno ai milioni di italiani che si metteranno in viaggio, sono determinati a portare avanti la loro azione di protesta per garantire a tutti un’informazione più libera e puntuale. Il contratto di lavoro attualmente applicato a chi lavora nelle due redazioni Rai non offre quelle garanzie di tutela, previste per la figura giornalistica, che permettono al professionista di offrire un’informazione svincolata da interessi.

La Rai si è finora dimostrata sorda ad ogni forma di dialogo, nonostante a capo delle due redazioni l’Azienda abbia messo, con la qualifica di direttore responsabile, l’ex direttore del quotidiano la Nazione Riccardo Berti. Il quale gestisce solo giornalisti senza contratto.

I lavoratori hanno più volte domandato all’azienda come mai non abbia registrato in tribunale le due redazioni sotto una testata giornalistica così come prevede la legge. A tutt’oggi la Rai non ha risposto.

Negli ultimi mesi sono già quattro le sentenze avverse all’azienda e che riconoscono l’indubbia natura giornalistica dei lavoratori del CCISS e di Isoradio.

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