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Il silenzio delle radio e delle tv:altissime adesioni allo sciopero dei giornalisti dell’emittenza, sia nazionale che locale, per i contratti Fieg e Aeranti/Corallo. No ai giornalisti come merce, no a un’informazione sotto ricatto

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In onda due giorni di silenzio: l’adesione allo sciopero dei giornalisti delle televisioni e delle radio del Lazio e del Molise è stata altissima e compatta, sia tra i colleghi con contratto Fnsi-Fieg che tra quelli con contratto Fnsi-Aeranti/Corallo. Dopo lo sciopero dei quotidiani, delle agenzie di stampa e dell’on line, dopo la “fermata” della free-press, anche l’emittenza ha risposto un fermissimo no all’arroganza e alle provocazioni della Fieg, che sta tentando di smantellare le redazioni con nuove, ulteriori forme di flessibilità. Per i nostri editori gli stessi giornalisti ormai sono una merce, non solo da comprare o vendere, ma addirittura da dare o prendere in affitto: l’ Associazione Stampa Romana si unisce alla Fnsi nel ringraziare i giornalisti contrattualizzati e no per l’impegno di tutti a difesa del diritto al lavoro, dei diritti dei lavoratori e della qualità dell’informazione.
Venerdì 7 e sabato 8 ottobre l’emittenza nazionale diffusa dal Lazio ha registrato una astensione dal lavoro che ha superato la partecipazione del 90% delle redazioni: nelle prossime riunioni della Commissione emittenza, della nostra Associazione come della Fnsi, discuteremo ancora come armonizzare le finestre informative previste dai diversi accordi, per evitare squilibri. Per quel che riguarda l’emittenza locale, in particolare Aeranti/Corallo, da segnalare l’altissima adesione allo sciopero da parte delle agenzie di radio e televisione e della maggioranza assoluta dei colleghi del settore: l’Associazione Stampa Romana è comunque impegnata affinché anche nelle emittenti più piccole non avvengano pressioni da parte degli editori per ostacolare o impedire le forme di lotta e di sciopero.

Nei prossimi giorni verranno decise le nuove iniziative per contrastare la provocatoria arroganza datoriale e per giungere ad un tavolo di trattativa sgombro dalle inaccettabili condizioni degli editori.

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