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Italia Oggi rifiuta di eseguire la sentenza del Tribunale e nega il reintegro al giornalista Degl’Innocenti, ingiustamente licenziato

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Nonostante la sentenza del magistrato, Italia Oggi non ha ancora reintegrato al suo posto di lavoro il collega Ugo Degl’Innocenti, licenziato quattro anni fa. L’Associazione Stampa Romana, nell’esprimere la propria solidarietà al collega, denuncia l’atteggiamento del Gruppo Class (editore di Italia Oggi), dove neppure le sentenze vengono rispettate. Sul caso del collega Degl’Innocenti è stata presentata anche una interrogazione parlamentare firmata dal deputato Giuseppe Giulietti (Ds) e dal senatore Gerardo Labellarte (Rosa nel pugno), che riportiamo:

Apc-EDITORIA/ GIULIETTI E LABELLARTE: NO AIUTI A CHI E’ CONTRO REGOLE
_Italiaoggi non reintegra giornalista licenziato ingiustamente
Roma, 23 gen. (Apcom) – Lo Stato finanzia con milioni di euro
anche gli editori che non rispettano le regole della convivenza
democratica. Lo denunciano Gerardo Labellarte (Rosa nel pugno) al
Senato e da Giuseppe Giulietti (Ds) in interrogazioni presentate
alla Camera.
I parlamentari si sono rivolti al Presidente del Consiglio “dopo
aver appreso che tra i beneficiari delle provvidenze erogate dal
Dipartimento Editoria e Informazione c’è anche il quotidiano
economico ItaliaOggi che ha ricevuto negli ultimi tre anni, come
anche nei precedenti, un contributo superiore a 5 milioni di
euro. Il quotidiano diretto da Paolo Panerai, controllato da una
cooperativa e partecipato da Class Editori, da più di sei mesi
non ottempera alla sentenza della magistratura che ordina il
reintegro nel posto di lavoro di un giornalista ingiustamente
licenziato più di quattro anni fa. Il 22 luglio 2005 la Società
editrice Italia Oggi Editori- Erinne Srl veniva condannata dal
Tribunale del lavoro di Milano, con sentenza immediatamente
esecutiva, nella causa intentata dal giornalista Ugo
Degl’Innocenti”.
“Il Tribunale – si legge ancora – ordinava l’immediato reintegro
nel posto di lavoro del giornalista, nonché il pagamento di tutti
gli stipendi arretrati e il risarcimento dei danni da
dequalificazione professionale subiti”. Giulietti e Labellarte
fanno notare che “la Società non ha neanche avviato alcun
contatto col ricorrente, nonostante le sollecitazioni dell’
Associazione Lombarda dei Giornalisti e della FNSI e nonostante
sia stato avviato un procedimento disciplinare nei confronti del
Direttore responsabile, da parte del Consiglio regionale
dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia”.
I parlamentari chiedono quindi di “sapere se nel processo di
ammissione alle erogazioni a sostegno dell’editoria, non si
ritenga di dover subordinare tali erogazioni anche alla verifica
del rispetto, da parte dei beneficiari, sia delle regole in
materia di legislazione del lavoro sia delle disposizioni di
altri Organi istituzionali, come, ad esempio, la Magistratura, in
quanto appare giuridicamente ed eticamente assurdo che ottenga un
sostegno dallo Stato chi dimostra di non riconoscere e rispettare
le istituzioni e le norme legislative dello Stato stesso”.

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