Cerca
Close this search box.

“Reparto Maternità” Herat, Afghanistan

Condividi questo articolo:

servizio filmato di Daniela Binello
Le giovani afghane, quasi ancora delle bambine, vengono fatte sposare, volenti o nolenti, in base all’uso di concordare accordi commerciali fra clan familiari. Dolore, solitudine, depressione. Per alcune perfino darsi fuoco è l’unica via di scampo: le ragazze afghane non hanno voce. I tanti guai che derivano da questa, come da altre usanze, costringono le donne ad annullarsi, a infagottarsi in pubblico, a tacere e ad obbedire al marito. Ma non è “per colpa” dell’Islam. La causa di tutto sono gli uomini, cioè quella parte di maschi musulmani che ha deciso di far leva sull’Islam per mantenere un potere indiscusso sulla società e sulle donne. E cosa succede, poi, all’interno delle mura domestiche? La mancanza di rispetto e di un’educazione sessuale più corretta provoca nascite premature e aborti spontanei. Il reportage per la tv, realizzato nel 2005, apre una finestra sul problema della mancanza di riconoscimento dei diritti per le donne afghane.

Roma, mercoledì 8 marzo ore 17.00
Biblioteca Civica di via Ostiense 113b (M Garbatella)
ingresso libero
Al termine the e dolci afghani

Il network