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UCSI: solo il contratto garanzia di libertà d’informazione. Solidarietà ai giornalisti anche dalla Tavola della Pace

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UCSI- ROMA 22 marzo: “L’autonomia e l’indipendenza della professione giornalistica costituiscono le basi indispensabili per un’informazione al servizio dei lettori-cittadini, della verità e pertanto devono essere considerate tra i valori più autentici di una società solidale”.
Lo sostiene la Giunta esecutiva dell’unione Cattolica della Stampa Italiana preoccupata per le difficoltà nella trattativa sindacale per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro della categoria e per il blocco imposto alla riforma dell’Ordine professionale.

Solo il Contratto di lavoro è in grado di assicurare ai giornalisti la possibilità di assolvere al loro ruolo pubblico, le garanzie necessarie per resistere a pressioni e interferenze legate, spesso, a interessi extraeditoriali. Ma gli editori non accettano di parlare di interventi per fermare il ricorso al precariato che ha raggiunto, nelle redazioni, livelli patologici.

La ricerca della verità presuppone un fondamento etico nella professione giornalistica, a supporto di un lavoro meticoloso e competente di informazione per dare un senso all’esistenza umana e sociale e favorire la crescita di una coscienza critica nel mondo dei lettori e dei teleradioascoltatori.

Autonomia e autorevolezza si costruiscono con una solida preparazione culturale di livello universitario. Ma il blocco della riforma dell´Ordine impedisce che la laurea diventi titolo di studio obbligatorio per i giornalisti professionisti.

Mentre saranno ancora gli editori a decidere chi può diventare giornalista. Restano dunque senza risposta le tre domande che i giovani che si affacciano alla professione si pongono sempre più spesso: dove andremo a lavorare? Come potremo lavorare? Con quali percorsi formativi.

Per tutto ciò la Giunta esecutiva dell´UCSI manifesta piena solidarietà alla mobilitazione della Federazione della Stampa e dell´Ordine condivisa da migliaia di giornalisti italiani.

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“IL SUCCESSO DELLA VOSTRA LOTTA FARÀ BENE ALLA PACE”

La Tavola della pace aderisce allo sciopero dei giornalisti proclamato dalla Federazione Nazionale della Stampa (la seconda giornata per le tv e le radio è in programma sabato 25 marzo).
E’ la prima volta che ci sentiamo particolarmente coinvolti e partecipi in uno sciopero dei giornalisti. Ai giornalisti e al loro sindacato unitario ci unisce innanzitutto la preoccupazione per lo stato dell’informazione nel nostro paese (oltre che nel resto del mondo) e in particolare del servizio pubblico radiotelevisivo. Ci preoccupa l´assenza di una vera e corretta attenzione ai problemi del mondo (non solo alle guerre, ma anche alle violazioni dei diritti umani, alla miseria e alle ingiustizie che l´alimenta, all´Europa e all´Africa,…). Ci preoccupa la scarsissima attenzione dedicata a coloro che ogni giorno s´impegnano per la pace con serietà e competenza mentre la parola non viene mai negata ai militari e ai cosiddetti “esperti” che continuano a guardare al mondo dalla sedia della propria scrivania.
Dopo sette giorni di sciopero, i giornalisti sono costretti ancora una volta a protestare per difendere la qualità del proprio lavoro e la sua libertà e indipendenza.
Chi vuole la pace, chi si sente impegnato a costruirla partendo dal nostro paese non può che stare al fianco dei giornalisti in questa difficile vertenza. Non c´è pace senza un´informazione di pace. Ma non ci può essere un´informazione di pace senza un giornalismo qualificato, libero e indipendente, attento alla vita e ai diritti delle persone e dei popoli, impegnato a promuovere il pluralismo e l´imparzialità.
Per queste ragioni, cari giornalisti, siamo al vostro fianco. Perché il successo della vostra lotta farà bene alla pace.
Flavio Lotti
Grazia Bellini
Coordinatori nazionali della Tavola della pace
Perugia, 23 marzo 2006

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