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Telepace:il direttore smentisce licenziamenti

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Roma, 3 novembre.
In relazione alle numerose notizie di stampa di questi giorni in merito alla vicenda della redazione di Telepace e alla chiusura degli spazi informativi dell’emittente, pubblichiamo le agenzie in cui il direttore/editore mons.Guido Todeschini smentisce i licenziamenti e rimanda alla prossima trattativa sindacale.

Roma, 2 novembre 2006.(AGI) A Telepace “non è avvenuto nessun licenziamento”. Lo precisa don Guido Todeschini, direttore e editore dell’emittente cattolica. Secondo il sacerdote veronese, attualmente ” è in corso una trattativa con il sindacato dei giornalisti”. Don Todeschini tiene in particolare a rendere noto che l’attuale crisi finanziaria di Telepace non è collegata agli accordi con il Vaticano. “Gli accordi con la Santa Sede – spiega – consistono semplicemente nell’impegno di Telepace a inviare via satellite il segnale delle dirette del Centro Televisivo Vaticano (CTV), in cambio della fornitura gratuita da parte del CTV delle immagini delle attività vaticane”. (AGI)

Roma, 31 ottobre 2006. (AGI) In una lettera alla Fnsi, mons. Guido Todeschini, direttore e editore dell’emittente cattolica Telepace, ha respinto la richiesta di ricollocare i quattro giornalisti della redazione romana della sua tv e ha dichiarato l’intento di “cessare i rapporti di lavoro attualmente intercorrenti con essi”. A seguito della “diminuzione dei ricavi – spiega il sacerdote – si rende necessario intervenire riducendo sui costi ed in particolare su quello del lavoro”.
“La scelta seppure dolorosa” di intervenire sui costi del lavoro è motivata con la necessità di “salvaguardare il progetto e il ruolo di emittente al servizio del Santo Padre e della Chiesa”.
Nella nota, Telepace assegna infatti priorità economica all’impegno con “il Vaticano, che utilizza il segnale satellitare dell’Associazione romana”. “L’Associazione – ribadisce mons. Todeschini – ritiene irrinunciabile l’impegno satellitare dell’emittente, sia per gli accordi esistenti con la Santa Sede, che consentono di ottenere tutte le immagini relative all’attività del Santo Padre a titolo gratuito, sia per soddisfare l’elemento caratterizzante e fondamentale della diffusione del messaggio evangelico attraverso l’emittente”.
Nella lettera, mons. Todeschini precisa inoltre che l’attività giornalistica di Telepace “non cessa”, ma “si contrae”. Nel palinsesto vengono dunque “eliminati tutti i prodotti giornalistici realizzati dalla redazione, limitando gli interventi giornalistici al Direttore della testata”.
Intanto cinque esposti sono stati presentati all’Ordine dei Giornalisti di Roma contro lo stesso mons. Guido Todeschini, che nei prossimi giorni dovrà comparire davanti al Consiglio.
Il primo esposto è stato presentato dai giornalisti della redazione romana dell’emittente e gli altri 4 dal Consigliere Nazionale della Fnsi Pierluigi Franz. In essi si fa riferimento agli impegni assunti da mons. Todeschini nella sua prima audizione davanti al Consiglio dell’Ordine, il 10 febbraio 2005, quando si era impegnato a dirigere personalmente la redazione in luogo dell’amministratore delegato Stefano D’Agostini, “che non ha alcun titolo per farlo, visto che non è iscritto all’Ordine”, a togliere il timbro del cartellino perché vietato dal contratto nazionale ed infine a togliere il filtro alle telefonate, perché contrario alla legge istitutiva dell’Ordine dei Giornalisti.
Negli esposti si contesta a mons. Todeschini l’inadempienza al primo degli impegni assunti, avendo evitato il più possibile in questi mesi i contatti di lavoro con i giornalisti. (AGI)

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