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L’Assessore al Lavoro del Comune di Roma Dante Pomponi, scrive al Ministro Damiano:urgente risolvere i problemi contributivi di Inpgi2

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Dante Pomponi (Assessore per le Politiche alle Periferie, al Lavoro e allo Sviluppo Locale del Comune di Roma) scrive al Ministro Damiano:”Le richieste di equità che vengono dai giornalisti collaboratori e dai free lance sono sostanziate. Credo che il Governo non possa restare indifferente a questo problema”.
Roma, 14 novembre 2006

Gentile Ministro Damiano

Ho avuto modo di incontrare l’8 novembre scorso una folta delegazione di gicrnalísti precari, accompagnati dalla Fnsi e dall’Associazione Stampa Romana, in una iniziativa promossa dal mio assessorato per approfondire questo problema che nella città di Roma è purtroppo particolarmente diffuso, sia nell’emittenza pubblica e privata sia nelle testate grandi e piccole della carta stampata.

Da più di un anno i giornalisti italiani stanno conducendo una durissima trattativa con la Fieg per difendere i diritti dei meno garantiti tra í loro colleghi e per contrastare la deregolamentazione finora incontrollata di una professione nobile e determinante per assicurare in questo Paese la libertà di informazione. In qualità di Assessore al Lavoro del Comune di Roma esprimo la mia solidarietà a questi lavoratori, dal momento che nella Capitale è concentrata la maggioranza delle redazioni delle testate nazionali.

La situazione dei precari del mondo del giornalismo è davvero preoccupante e le istituzioni non possono restare indifferenti. Se è vero che in Italia sono oltre 30000 le giornaliste e i giornalisti che lavorano in una condizione di precariato, non si può nascondere che ci troviamo dì fronte innanzitutto a una situazione di gravissimo problema civile di libertà, oltre che di emergenza lavorativa. Quello a cui stiamo assistendo è una mercificazione dell’informazione e della professione del giornalista. Sebbene per alcuni non sia ancora così evidente, il precariato rappresenta una grave minaccia della libertà di informazione, un caposaldo della nostra democrazia.

Fino ad oggi gli esiti della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale non sono stati incoraggianti. Gli editori hanno opposto il loro veto sulla parte più significativa delle rivendicazioni avanzate dai giornalisti i quali, per la prima volta nella storia dell’informazione italiana, hanno proposto per il prossimo mese di dicembre una settimana di sciopero.

Uno dei problemi particolarmente “caldi” sollevati dai giornalisti free lance e da coloro che hanno rapporti di collaborazione con i giornali pubblicati a Roma, è la forte sperequazione contributiva tra loro e gli altri lavoratori soggetti a contribuzione separata: per semplificare, i giornalisti lamentano la sostanziale differenza che esiste tra Inpgi 2 (la previdenza dei giornalisti) e Inps 2.

Gli editori sono tenuti solamente al versamento dei 2% del contributo e in maniera indiretta (lo danno – o almeno lo dovrebbero dare – direttamente ai giornalisti, che pagano quindi autonomamente l’intero carico del 12% a Inpgi 2), diversamente da quanto avviene per le altre categorie, dove i datori di lavoro sono tenuti direttamente al pagamento della loro quota all’Inps. In più, c’è una forte differenza del contributo datoriale: Inpgì2 pesa soprattutto sulle tasche dei giornalisti (1/6 sugli editori, 5/6 sui collaboratori), mentre per l’lnps il rapporto è di 2/3 sui datori di lavoro e solo 1/3 sui collaboratori.

Ritenendo che le richieste di equità con gli altri lavoratori da parte dei giornalisti collaboratori e free lance – che invocano anche il principio di parità costituzionale – siano sostanziate, e che l’unico intervento possibile sia un intervento legislativo, credo che il Governo non possa restare indifferente a questo problema.

In occasione della Sua prossima convocazione delle parti a Palazzo Chigi per affrontare il problema del rinnovo del contratto nazionale è augurabile che dal Governo giunga un segnale per cercare di sbloccare questa vertenza contrattuale, cominciando ad affrontare il tasto dolente della previdenza per i giornalisti free lance.

Distinti saluti

Dante Pomponi

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