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La Funzione Pubblica smantella TelePA. Intanto arrivano le lettere di licenziamento

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Roma, 30 marzo.
TelePA cesserà di esistere dal primo aprile. La web tv che fa riferimento al Dipartimento della Funzione pubblica viene smatellata. Le sue attività passeranno in capo a RetePA. La redazione di TelePA è composta da otto giornalisti. Il Direttore è stato sostituito nelle settimane scorse, i due capiredattori, con contratto a tempo indeterminato, stanno ricevendo le lettere di licenziamento, mentre sta scadendo con il mese di marzo anche il contratto a termine per i 5 redattori in carico all’agenzia Adn-Kronos per la realizzazione di TelePA.

Tutto questo accade sulla base di un mandato che il Liquidatore della società Euform, editrice di TelePA, (la testata è di proprietà del Formez), ha avuto dal Dipartimento della Funzione pubblica.

Ogni tentativo del Sindacato dei giornalisti (Fnsi ed Associazione stampa romana) di aprire un dialogo con la controparte per individuare una strada che portasse ad una soluzione non traumatica delle vicenda è fallito a causa dell’indisponibilità del Liquidatore, vincolato da uno stretto mandato avuto dallo stesso Dipartimento della Funzione pubblica. Tanto che dopo aver partecipato ad un primo incontro tra le parti il medesimo Liquidatore ha declinato l’invito ad ulteriori incontri visto che il sindacato non ha accettato la pura e semplice presa d’atto dei licenziamenti.

TelePA è nata quasi 5 anni orsono e viene rilanciata da Rai Utile con tre edizioni quotidiane. L’emittente si è tra l’altro sempre distinta per l’elevata attenzione al tema dell’applicazione della legge 150 che regolamenta gli Uffici stampa pubblici.

Anche alla luce di questa vicenda c’è da chiedersi quale sia la politica perseguita dal ministero delle Riforme e dell’innovazione nella Pubblica amministrazione. Si smantella una importante ed originale struttura d’informazione; si avvia il confronto sulla stabilizzazione dei precari nella PA e, malgrado il problema riguardi anche i colleghi degli Uffici stampa e nonostante sollecitazioni parlamentari non si convoca il sindacato dei giornalisti. Per non parlare dell’atteggiamento debole e notarile manifestato dal Ministero nella vicenda della definizione, per via contrattuale, del profilo professionale degli addetti stampa pubblici come previsto dalla legge 150 del 2000.

L’Associazione stampa romana e la Federazione nazionale della stampa italiana protestano per il metodo usato nella vicenda di TelePA nel corso della quale si è rifiutato di perseguire il confronto, anche duro e difficile, al tavolo sindacale. Fnsi ed Asr ribadiscono di essere al fianco dei colleghi al fine di tutelarne i diritti anche sul piano legale.

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