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Editoria: effetto free-press, in Israele cresce la lettura dei quotidiani in controtendenza con il resto dei paesi occidentali

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Tel Aviv, 28 lug – Non si placa – nemmeno di fronte alla televisione e all´internet – la sete di informazione in Israele dove, cosa insolita nel mondo occidentale, la lettura dei quotidiani e´ in crescita. Ogni giorno il 62,8 per cento della popolazione sente la necessita´ di prendere in mano almeno un giornale. Nel week-end si sale al 66,5 per cento: un aumento rispetto alla seconda meta´ del 2009, quando la percentuale era del 64,1. Si tratta – secondo una ricerca di marketing pubblicata oggi dalla societa´ Tgi – di uno degli effetti dell´ingresso prepotente del free press filo governativo Israel ha-Yom il quale, giunto al terzo anno di attivita´, e´ riuscito a raggiungere un obiettivo che rappresenta un vero terremoto: ossia ad affiancare il tabloid Yediot Ahronot, che per sei decenni era stato il protagonista incontrastato della stampa israeliana. Nei vagoni dei pendolari che la mattina convergono verso Tel Aviv, Israel ha-Yom non ha rivali. Si tratta di un giornale veloce, che si legge andando in ufficio e poi si lascia senza rimpianti sul sedile. La sua grafica e´ accattivante, vanta firme di primo piano. Finanziato dall´uomo d´affari statunitense Sheldon Adelson (secondo cui la stampa israeliana non e´ sufficientemente patriottica), il venerdi´ viene distribuito nelle strade centrali delle citta´ e nei rioni residenziali in 350 mila copie, e durante la settimana in 250-300 mila. Per i suoi rivali diretti – Yediot Ahronot e Maariv – sono tempi grami. E´ stato necessario avviare iniziative promozionali: ad esempio offrendo il giornale a prezzo simbolico nelle stazioni di benzina e nei supermercati. Nelle redazioni si avverte un´atmosfera greve. Spese e stipendi sono in fase di contrazione. Oggi la societa´ Tgi ha distribuito le pagelle per i primi sei mesi del 2010, destando grande sensazione perche´ ha stabilito che durante la settimana sia Yediot Ahronot sia Israel ha-Yom sono sfogliati dal 35 per cento di chi ha letto almeno un giornale (nell´ultima rilevazione, Israel ha-Yom riceveva il 27 p.c.). Anche oggi Maariv e´ terzo (12,5), seguito da un altro free press, Israel Post (7,9) e da Haaretz (6,4). In ambienti giornalistici qualcuno avanza dubbi sulla tecnica di Tgi che si basa su un campione di 10 mila israeliani maggiorenni di lingua madre ebraica, che scrivono un rapporto mensile in cui precisano quale giornale abbiano letto giorno dopo giorno. Un campione che ha peraltro un ricambio continuo di migliaia di persone. Anche se imperfetto, il modello illustra un processo reale: ossia il successo della iniziativa di Adelson e la sconfitta di chi trovava Israel ha-Yom ´´illegittimo´´ a priori, perche´ al tempo stesso schierato politicamente e gratuito. Nelle strade di Israele sono oggi esposti vistosi manifesti dal titolo: ´La liberta´ di leggere´. ´´Solo una stampa libera – viene ricordato – e´ una stampa vera´´. Firmato: Yediot Ahronot. (ansa)

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