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Fnsi e Associazioni regionali di stampa su Agenzia La Presse

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RLa Federazione nazionale della stampa italiana, l’Associazione Stampa Subalpina, l’Associazione Stampa Romana e l’Associazione Lombarda dei Giornalisti chiedono l’immediata apertura di un tavolo di confronto e fanno appello alla Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché vigili su quanto accade all’interno dell’agenzia di stampa “La Presse”, beneficiaria di una convenzione con il governo, per evitare il perdurare di situazioni di concorrenza sleale.

Si è infatti creata una situazione di palese violazione delle regole contrattuali che l’azienda ha cercato di sanare con un’inaccettabile intesa sindacale aziendale. C’è motivo di ritenere che tale accordo non sia scaturito da una libera contrattazione tra azienda e Comitato di redazione, ma da un ricatto messo in atto nei confronti dei lavoratori.

Sono state peggiorate le condizioni dei giornalisti senza che ce ne fossero i presupposti, considerato che l’azienda è stata protagonista di recenti acquisizioni e anche nei documenti ufficiali parla di una situazione economica florida.

Ancora più grave è il fatto che i lavoratori che si sono rifiutati di sottoscrivere l’accordo sono stati vittime di comportamenti professionalmente discriminatori.
Fnsi e Associazioni regionali di stampa promuoveranno tutte le azioni a tutela dei giornalisti di “La Presse”.

(ANSA) – ROMA, 16 GIU – ´Mai ricevuto alcuna segnalazione da parte dei colleghi in merito a ricatti e comportamenti discriminatori´. Con una nota diffusa in serata, il Cdr de
LaPresse respinge ´le accuse dell´Fnsi´ rimproverando alla Federazione Nazionale della Stampa di aver tratto conclusioni senza averlo consultato.´Il cdr – si legge nel comunicato -rileva con dispiacere che la FNSI ha diffuso oggi un comunicato non informando il Cdr stesso, che ha appreso della nota leggendola da altre agenzie, non avendolo infatti mai ricevuto. Con la presente il Comitato di redazione intende sottolineare di non aver mai ricevuto alcuna segnalazione da parte dei colleghi in merito a ricatti e comportamenti discriminatori, che, qualora si fossero verificati, avrebbe con forza respinto. In merito all’accordo citato nel comunicato – conclude il comitato di redazionericordiamo che è stato firmato individualmente da tutti i redattori eccetto uno. Riteniamo quindi lesivo della dignita´ del Cdr che la FNSI abbia tratto conclusioni senza averci consultato´. Sulla vicenda e´ intervenuto poi il direttore de LaPresse Antonio Di Rosa: ´sfido chiunque a dimostrare che siano stati stipulati accordi collettivi aziendali ovvero, per quanto mi riguarda, che siano state poste in essere discriminazioni professionali. Nessuno le ha mai segnalate al cdr che non e´ mai venuto da me per chiedere spiegazioni´ , scrive il direttore. Che aggiunge: “vista la gravita´ di quanto affermato, se qualcuno insistesse nel fare affermazioni cosi´ gravi ne dovrà rispondere in tribunale”. La Federazione della stampa replica confermando tutto quello che è stato denunciato.

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