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Stampa Romana: Direttivo e Consulta cdr su Inpgi

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Il Consiglio direttivo dell’Associazione Stampa romana, riunito il 26 settembre 2016 congiuntamente alla Consulta dei Comitati di redazione dell’Asr, ha esaminato la proposta della nuova riforma previdenziale elaborata dai vertici dell’Inpgi.

Esprime forte insoddisfazione per il metodo e la tempistica adottati finora dal Cda. Lancia l’allarme per uno schema di manovra che, dopo anni di reiterati e pesanti interventi sulla contribuzione e sulle prestazioni pensionistiche e assistenziali, di fatto cancella definitivamente gran parte delle conquiste dei giornalisti, con una serie di interventi che non tengono conto a sufficienza delle condizioni di estrema sofferenza sociale complessiva della categoria. Preoccupa anche il fatto che l’ulteriore innalzamento dei requisiti previdenziali da un lato possa irrigidire il mercato del lavoro a scapito dei colleghi più giovani, dall’altro possa alimentare la crescita di una generazione di esodati, uomini e donne in carne ed ossa lasciati senza lavoro e senza tutele sociali e solidarietà di categoria. Accoglie con favore l’introduzione di un nuovo strumento di flessibilità nell’uscita verso la pensione, ma giudica del tutto insufficienti le clausole di salvaguardia e le modalità di progressione nell’inasprimento dei requisiti per la pensione.

Il Direttivo dell’Asr è consapevole dell’inevitabilità di un nuovo intervento sui conti dell’Istituto ma chiede al Consiglio d’amministrazione dell’Inpgi di differire, nei limiti della comprensibile urgenza, l’approvazione della riforma previdenziale e chiede ai vertici della Fnsi di aprire un dibattito sui contenuti della riforma stessa, con assemblee nelle redazioni e sui territori, al fine di introdurre elementi di maggiore equità e sostenibilità. Chiede inoltre all’Inpgi di inserire nella delibera l’impegno a un monitoraggio periodico degli effetti prodotti dalla manovra alla luce degli stati di crisi in atto e di quelli che dovessero aprirsi in futuro.

Direttivo e Consulta dei Cdr di Stampa Romana approvano all’unanimità

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