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Bando ministero interno: le risposte evasive

ministero interno

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Sono arrivate le risposte che non fanno altro che rinforzare dubbi e perplessità che l’Associazione Stampa Romana aveva sollevato. Esito della procedura incluso.
Di seguito il testo.
Lazzaro Pappagallo
Segretario Associazione Stampa Romana

Rizzetto: Sul bando indetto dal Ministero dell’interno per il conferimento di incarico di prestazione di lavoro autonomo occasionale a titolo gratuito.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA
Domenico Manzione, sottosegretario Interno
Signor Presidente, onorevoli deputati, con l’interrogazione all’ordine del giorno l’onorevole Rizzetto solleva perplessità sulla procedura comparativa esperita dal Ministero dell’interno per il conferimento di un incarico esterno per lo svolgimento di attività di comunicazione istituzionale in tema di immigrazione e asilo. Le perplessità riguardano, da un lato, l’applicazione distorta delle disposizioni normative che disciplinano l’attribuzione di incarichi esterni nella pubblica amministrazione, dall’altro, la gratuità dell’incarico per il cui espletamento non sarebbe previsto né il compenso né il rimborso delle spese. Effettivamente, nello scorso mese di marzo, la Direzione centrale dei servizi civili per l’immigrazione e l’asilo del Ministero dell’interno, a fronte della perdurante imponenza dei flussi migratori e degli innumerevoli problemi che ne sono scaturiti sul territorio, ha ravvisato l’esigenza di potenziare il proprio staff con un giornalista di consolidata e pluriennale competenza, in grado di gestire professionalmente i rapporti con i mezzi di informazione e l’opinione pubblica. Penso sia difficile disconoscere l’importanza di un’efficace ed equilibrata comunicazione e informazione pubblica istituzionale in un settore, quello dell’immigrazione appunto, che sta vivendo da tempo una fase parossistica densa di criticità, tensioni sociali e contrapposizioni, aggravate, talvolta, da esasperazioni ideologiche, talaltra, dal coinvolgimento, in varie vicende, di diritti umani fondamentali, quale la stessa vita dei migranti. È stata indetta, così, la procedura comparativa a cui si fa riferimento nell’atto di sindacato ispettivo. In proposito, desidero sottolineare – e con questo rispondo alla prima sollecitazione rivolta dall’onorevole interrogante – che la procedura è stata espletata nel pieno rispetto dei presupposti posti dall’ordinamento giuridico agli incarichi di lavoro autonomo nelle pubbliche amministrazioni, che – come noto – consistono nella straordinarietà ed eccezionalità delle esigenze da soddisfare, nell’alta qualificazione delle prestazioni richieste, nella carenza di personale idoneo all’interno dell’Amministrazione, nella durata limitata e nell’oggetto circoscritto dell’incarico. Riguardo alla questione della gratuità dell’incarico, è evidente come non si sia trattato di una scelta dell’Amministrazione, ma di una legittima soluzione da essa adottata giocoforza, in assenza di risorse finanziarie destinate specificamente alla remunerazione delle prestazioni di lavoro autonomo. Contrariamente a quanto asserito nell’interrogazione, è stato previsto, invece, il rimborso delle spese sostenute fuori dal comune di residenza, essendovi per esse la necessaria copertura finanziaria. Comunque, faccio presente che, a garanzia della legittimità della procedura comparativa, il bando aveva subordinato l’efficacia dell’incarico all’esito positivo del controllo preventivo da parte degli organi a ciò deputati. Aggiungo, per completezza, che già in passato questa Amministrazione aveva sperimentato la gratuità della prestazione proprio per un incarico identico a quello in esame, senza che gli organi deputati al controllo preventivo di legittimità avessero avuto nulla da eccepire sul contratto sottoposto al loro vaglio. Terminato con ciò l’esame degli aspetti giuridici della procedura, passo a illustrarne gli esiti concreti. Sono state presentate complessivamente venticinque domande, di cui ventiquattro nel termine previsto dal bando e una fuori tempo massimo. Tali cifre testimoniano che diversi giornalisti hanno colto lo spirito dell’iniziativa e l’hanno considerata, indipendentemente da forme di retribuzione, un’importante opportunità di arricchimento professionale e umano, in un momento in cui l’immigrazione è un tema di grande rilievo e interesse lavorativo, culturale e mediatico. Al di là di questa considerazione, la procedura si è conclusa con un nulla di fatto, cioè senza il conferimento dell’incarico, in quanto nessuno dei candidati è risultato in possesso dei requisiti indicati nel bando.

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