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Il Consiglio Regionale del Lazio approva all’unanimità la mozione che difende i lavoratori romani di Sky

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Il Consiglio regionale del Lazio ha impegnato il presidente Nicola Zingaretti a intraprendere “di comune accordo con la sindaca di Roma Capitale”, Virginia Raggi, tutte le azioni volte a tutelare i lavoratori di Sky Italia che rischiano il licenziamento o il trasferimento e a mettere in campo tutti gli strumenti possibili per impedire questa ulteriore grave perdita per la città di Roma e per la nostra regione.

È quanto stabilisce una mozione bipartisan, con primo firmatario il presidente della terza commissione, Giuseppe Emanuele Cangemi (Cuoritaliani), approvata oggi all’unanimità dall’Aula della Pisana. A Zingaretti la mozione chiede di intervenire “con gli assessorati al lavoro e alle attività produttive, garantendo inoltre anche un’opportuna presenza istituzionale al tavolo aperto della commissione di vigilanza del pluralismo dell’informazione che ha intrapreso tempestivamente l’iniziativa per affrontare questa vertenza, che rischia di penalizzare gravemente un settore già in profonda crisi”.

La mozione nasce sulla scorta della decisione di Sky Italia di concentrare il suo Tg24 e le attività di altri settori aziendali nella sede di Milano. Nel piano presentato per la sede romana emergono – secondo l’atto approvato dal Consiglio – 120 esuberi tra tecnici e giornalisti e 300 trasferimenti su un totale di circa 600 dipendenti attualmente occupati nella sede di Roma. “Il piano è quello di chiudere la sede romana – si legge nella premessa della mozione – lasciando solo un presidio, con conseguenze inevitabili anche sull’indotto misurabile in circa mille unità. Una decisione che desta forte preoccupazione per le ricadute occupazionali e per l’impatto sulla vita di centinaia di giornalisti e tecnici, comprese le loro famiglie”.

Numerose le sottoscrizioni alla mozione annunciate in aula durante la discussione. Diversi consiglieri sono intervenuti, oltre a Cangemi, che ha reclamato la presenza degli assessori competenti alla prossima audizione sulla vicenda Sky, in programma venerdì, ha annunciato che in quella occasione sarà presente un delegato di Roma Capitale.

Marta Bonafoni (Si – Sel) ha posto l’accento sulle preoccupanti ricadute occupazionali per le famiglie e evidenziato negativamente l’atteggiamento assunto da Sky (assente, la scorsa settimana, dall’audizione in commissione Vigilanza). Riccardo Agostini (Pd) ha sottolineato la perdita di attrattiva della città di Roma, gli effetti diretti e indiretti sull’indotto e su tutto il centrosud. Fabio De Lillo (Cuoritaliani) ha parlato del differente atteggiamento del Consiglio rispetto alla Giunta e denunciato la scarsa capacità di attrattiva del Lazio. Silvana Denicolò (M5s) ha riconosciuto che le aziende multinazionali hanno diritto di compiere le loro scelte ed è un problema dell’Italia quello di non essere attrattiva e non della città di Roma.

Infine Giuseppe Simeone (Forza Italia) ha rivendicato il diritto della Regione a intervenire nella vertenza come le compete in base all’articolo 30 della legge
regionale sul pluralismo dell’informazione, approvata di recente. La norma prevede la tutela dei livelli occupazionali nel territorio regionale per gli operatori del settore e assegna all’istituzione regionale il compito di farsi parte attiva per la risoluzione delle problematiche del comparto audiovisivo.

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