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Comunicazione dai rappresentanti sindacali dei giornalisti Mediaset a Roma

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Il Comitato di Redazione del Tg5 e i rappresentanti sindacali di News Mediaset, Videonews e Tg Com a Roma si sono riuniti in data 29 marzo 2017 per esaminare la situazione del settore editoriale a Roma.

Il Cdr del Tg5 e i rappresentanti sindacali di New Mediaset, Videonews e Tg Com condividono la relazione del segretario Lazzaro Pappagallo e i timori per la situazione occupazionale emersi durante i lavori dell’assemblea degli iscritti alla Associazione Stampa Romana svoltasi il 28 marzo in Campidoglio a Roma. Numerosi sono i punti di crisi che destano preoccupazione tra i giornalisti e i lavoratori dell’informazione a Roma.

La difficile vertenza che riguarda i colleghi di Sky rischia di trasformarsi in un esempio di comportamento antisindacale a causa dell’ostinazione mostrata sinora dall’azienda al tavolo di trattativa nonostante le tante prese di posizione a favore di una mediazione, anche quella autorevole di Papa Francesco che ha rivolto «un pensiero speciale ai lavoratori di Sky Italia» auspicando che la vertenza «possa trovare una rapida soluzione, nel rispetto dei diritti di tutti, specialmente delle famiglie».

Ma è critica anche la situazione dei colleghi delle agenzie di stampa impegnati in una trattativa – insieme alla Fnsi – sull’acquisto di servizi da parte del Governo. Il sindacato dei giornalisti ha detto no allo strumento della gara europea – che non ha precedenti in Europa – proponendo soluzioni alternative per salvaguardare l’occupazione.

In difficoltà anche il settore dei quotidiani. I giornalisti dell’Unità sono in sciopero – a loro va la nostra solidarietà -contro il piano di risanamento presentato dall’editore. Inoltre numerosi colleghi delle redazioni dei giornali quotidiani sono alle prese con riduzioni di stipendio e prepensionamenti mentre all’orizzonte si profila un’impegnativa ristrutturazione per gestire la vicenda Il Sole 24 Ore.

Non è una tematica che riguarda solo i giornalisti. In una situazione così critica un eventuale disimpegno delle aziende dell’informazione da Roma avrebbe conseguenze negative anche per i lavoratori dell’indotto del settore editoriale proprio nel momento in cui – dal punto di vista occupazionale – restano irrisolte vertenze di peso per quanto riguarda l’occupazione come è il caso di Almaviva e Alitalia e si preparano ristrutturazioni nel settore delle telecom.

In un contesto difficile con un bilancio che si preannuncia in rosso ma con segnali di ripresa nell’economia diventa essenziale individuare delle priorità per navigare nelle acque tempestose della crisi. Roma – nonostante il degrado che purtroppo investe alcuni servizi ai cittadini – resta una piazza essenziale per le aziende editoriali e in particolare per le imprese che lavorano in regime di concessione governativa e che sono chiamate – sia pure in assenza di un’azionista di Stato – a svolgere, di fatto, un servizio pubblico di informazione. Qui a Roma si trovano le principali istituzioni del paese che stanno ora operando in un momento di grande intensità della vita sociale e politica con il Parlamento impegnato nella riforma elettorale e con elezioni politiche generali in vista.

Mediaset – lo abbiamo detto più volte e lo ripetiamo – ha costruito il proprio successo mostrandosi come una autentica novità nel panorama televisivo italiano nel campo dello spettacolo e della produzione televisiva e proponendo un servizio news credibile scegliendo Roma come sede per il telegiornale della rete ammiraglia. Tutti coloro che hanno lavorato a Mediaset in questi anni nelle diverse testate giornalistiche (Tg5 Tg4 Studio Aperto Videonews TgCom) hanno contributo a questo successo facendo leva sui due punti di forza dell’azienda: una forte presenza a Milano e a Roma.

Per questo ribadiamo la nostra contrarietà all’ipotesi di trasferimento del Tg5 a Milano (o di settori della sua redazione o di altre redazione presenti al Centro Palatino) e ad ogni progetto di ridimensionamento della presenza e del ruolo delle News al Palatino i cui effetti negativi – peraltro – non sarebbero limitati solo ai giornalisti ma coinvolgerebbero anche le altre figure professionali in azienda. Restano confermati gli impegni assunti nell’assemblea dei giornalisti di Roma (il conferimento ai Cdr di un pacchetto di 3 giorni di sciopero).

Siamo a fianco della Fnsi e dell’Associazione Stampa Romana nelle iniziative che potranno essere programmate a sostegno dei temi occupazionali che investono il mondo dell’informazione e siamo pronti ad intervenire per bloccare tutte le iniziative che si traducano in una politica di disimpegno editoriale e disinvestimento di Mediaset nel campo delle news a Roma.

 

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