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Aggressione a Ostia, i messaggi di solidarietà a Daniele e Edoardo

aggressione a ostia, minacce ai cronisti

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Sono arrivati numerosi i messaggi di solidarietà per Daniele Piervincenzi ed Edoardo Anselmi, gli inviati della trasmissione di Rai 2 “Nemo – Nessuno escluso” aggrediti a Ostia da Roberto Spada durante un servizio. Di seguito i comunicati dei Cdr di Askanews e TG2000, la nota diffusa dalla Giunta nazionale dell’Unione cattolica della stampa italiana e il commento di Alberto Spampinato, direttore di Ossigeno per l’Informazione.

ASKANEWS

“Il Cdr di askanews esprime solidarietà e vicinanza al giornalista Davide Piervincenzi e all’operatore Edoardo Anselmi, della troupe Nemo di Rai 2, per la brutale aggressione di cui sono stati oggetto mentre cercavano di fare il loro lavoro ad Ostia. Un gravissimo episodio di intimidazione contro l’attività giornalistica, che mette ancora una volta in rilievo come sia necessario difendere il diritto a svolgere questa professione assieme alla libertà di informazione”.

TG2000

“Il Cdr dei giornalisti di TG2000 (TV2000) esprime solidarietà al collega Daniele Piervincenzi e al filmmaker Edoardo Anselmi, picchiati selvaggiamente da Roberto Spada mentre cercavano di svolgere un servizio sulla palese collusione tra politica e criminalità ad Ostia, X Municipio di Roma. L’incontrastata arroganza dei clan mafiosi rende sempre più difficile l’esercizio dell’informazione in contesti malati. Soprattutto nel Lazio, la regione italiana con il più alto numero di giornalisti minacciati. Adesso ad Ostia addirittura si è passati all’intimidazione e alla violenza davanti ad una telecamera. Non solo, ma su alcuni social network l’aggressore ha anche scatenato una sorta di persecuzione, al momento verbale, ai danni di tutti i giornalisti. Questo rende difficile anche la vita dei colleghi che vivono nel litorale romano e mette a rischio pure le loro famiglie. Condanniamo questa caccia al giornalista e soprattutto la violenza che ha colpito Daniele Piervincenzi ed Edoardo Anselmi. Chiediamo anche che quanto avvenuto non rimanga impunito”.

UCSI

“L’Unione cattolica della stampa italiana (Ucsi) esprime la più ferma condanna per la violenta aggressione ai danni della troupe Rai selvaggiamente aggredita ad Ostia mentre raccoglieva immagini e voci sulle collusioni tra politica e criminalità locale. A Daniele Piervincenzi e a Edoardo Anselmi esprimiamo tutta la nostra solidarietà. Quanto avvenuto è un segno preoccupante dell’arroganza criminale che condiziona la vita della comunità del litorale laziale e che di fronte ai giornalisti e alla stampa ostenta inaudite prove di forza, per di più davanti ad una telecamera che ha filmato una scena da film dell’orrore. Non sono degni di un paese civile né le minacce, né le intimidazioni, e neppure, pensando a certa stampa, i titoli gridati e i toni sopra le righe. Ma, quando si giunge a tanta violenza, si è superata una nuova soglia che lascia sconcertati. Auspichiamo che si intervenga con decisione perché chi è responsabile non resti impunito, siamo a fianco dell’Ordine dei giornalisti in nome della salvaguardia della democrazia, e ci associamo alla richiesta di Fnsi e Usigrai che istituzioni e forze dell’ordine garantiscano ai giornalisti di poter lavorare in tranquillità nell’interesse dei cittadini ad essere informati. L’informazione libera è un mezzo di contrasto contro mafie e criminalità, a Ostia come in ogni luogo, e non può che avere tutto il nostro sostegno”.

OSSIGENO PER L’INFORMAZIONE
di Alberto Spampinato

“Cos’altro deve ancora accadere prima che tutti aprano gli occhi? Noi di Ossigeno l’abbiamo chiesto il 30 ottobre scorso, davanti a un centinaio di giornalisti illustrando dei dati che ci preoccupano molto. Lo ripetiamo oggi, dopo la brutale aggressione di Ostia al giornalista Daniele Piervincenzi e  all’operatore Edoardo Anselmi, ai quali esprimiamo solidarietà. Lo ripeteremo finché avremo voce, perché ciò che è già accaduto è allarmante. Ossigeno per l’Informazione ha segnalato già nel 2014 all’Antimafia che, a Roma e dintorni, i giornalisti correvano rischi gravi e intollerabili. C’era già stato lo speronamento, nel centro di Roma, dell’auto con la quale Lirio Abbate viaggiava con la sua scorta. Da dieci mesi diciamo che nel Lazio gli attacchi ai giornalisti sono più numerosi che nel resto d’Italia e che le autorità non fanno abbastanza per prevenirlo ed impedirlo e per punire i responsabili. Il nostro Osservatorio ha chiesto, in tutte le sedi istituzionali, che le autorità intervengano, facciano un’indagine specifica, adottino con urgenza le misure necessarie per rendere più sicuro il lavoro dei giornalisti e per salvaguardare, allo stesso tempo, il diritto dei cittadini di essere informati. Nel 2017 la situazione è fortemente peggiorata. L’incendio continua a divampare, tutti fanno commenti, ma nessuno accorre con gli strumenti adatti per spegnere le fiamme. Speriamo perciò che la brutale aggressione al giornalista sia percepita per quello che è: un atto della massima gravità per la sfida plateale che esprime; un’aggressione a tutti i giornalisti e, allo stesso tempo ai lettori dei giornali e agli spettatori dei programmi radiotelevisivi di cronaca. Si colpiscono infatti alcuni giornalisti per intimidirli tutti e per impedire ai lettori di ricevere informazioni utili. Spero perciò che stavolta il ministro dell’Interno e le prefetture si decidano a intervenire e che anche i giornali facciano meglio la loro parte. I giornali (intendo tutti, non solo alcuni, come Avvenire, che già lo fa), comincino a contestualizzare i fatti, dicano che questa aggressione di Ostia non è un fatto isolato, non è episodico, dicano che quest’anno, a Roma, altri 112 cronisti sono stati minacciati e intimiditi prima di Daniele Piervincenzi ed Edoardo Anselmi. Noi abbiamo pubblicato i loro nomi. Lo dicano anche i giornali. Così renderanno un grande servizio”.

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