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Minacce ai cronisti e lavoro precario, piena adesione alle iniziative Fnsi

aggressione a ostia, minacce ai cronisti

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Guardando agli avvenimenti che si sono succeduti in questi ultimi giorni; dall’aggressione gravissima al giornalista a Ostia fino ai provvedimenti sulle intercettazioni, non possiamo che dichiarare tutta la nostra preoccupazione e il nostro allarme. Lo avevamo già fatto di recente in occasione della divulgazione dei dati di Ossigeno per l’Informazione sul numero di giornalisti minacciati nel Lazio; ci siamo rivolti alle istituzioni ma non abbiamo avuto la risposta che speravamo. Ci siamo fatti sentire ogniqualvolta abbiamo dovuto registrare decisioni che a nostro avviso mettono sempre più a repentaglio la nostra professione minandone i principi fondamentali dettati dalla nostra Costituzione.

È per questo che oggi – certi di rappresentare il pensiero di tutti i colleghi – non possiamo esimerci dal dire basta.

Servono risposte urgenti, vogliamo fatti. Questa situazione, che indebolisce la libertà di stampa è aggravata dalla precarietà che caratterizza sempre più il mercato del lavoro e noi non possiamo non denunciare il fatto che ad oggi non si sia giunti ad una pur minima misura che possa in qualche modo contrastare l’abuso di lavoro irregolare. La mancanza di interventi di riequilibrio del mercato ha ripercussioni pesantissime su tutto il nostro sistema che ormai sembra essere destinato alla deligittimazione, al lavoro senza diritti, senza tutele e senza garanzie.

Non possiamo infine non evidenziare i numeri in netto calo dell’occupazione stabile ex articolo 1 – meno 800 posti nei primi sei mesi dell’anno – riportati in questi giorni dall’Inpgi che descrivono una ulteriore sofferenza preoccupante.

Le manifestazioni del 16 novembre e del 22 novembre, la prima indetta a Ostia dalla Fnsi in difesa dell’articolo 21 e la seconda contro il precariato organizzata dalla Federazione e dall’Ordine dei Giornalisti, sono iniziative importanti alle quali non mancheremo e alle quali la Segreteria, la Presidenza e il Direttivo di Stampa romana danno pieno appoggio e adesione.

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