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Segretario Lorusso, chiediamo un incontro urgente su ex fissa

Chiesto incontro con Lorusso per l'ex fissa

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Caro segretario,

interpretiamo come un segnale di disponibilità alcune delle decisioni della Commissione paritetica sull’erogazione della ex fissa: l’avere fatto slittare la data per la manifestazione di interesse al 20 gennaio, specificando che in ogni caso non si tratti di un impegno vincolante, e aver dichiarato l’intenzione di mettersi a disposizione dei colleghi per fornire loro informazioni ci fanno sperare che ci sia la volontà generale di giungere a una soluzione di questa amara vicenda nell’interesse di tutti. Vogliamo crederlo.

Tuttavia non possiamo sottacere il fatto che restano ancora sul tappeto una serie di interrogativi urgenti e dirimenti. Né i testo della lettera inviata ai colleghi titolari di diritti – peraltro con grande ritardo – né i passaggi successivi alla riunione del 10 gennaio scorso li hanno chiariti. Eppure ci riferiamo a interrogativi fondamentali affinché tutti i 1.948 colleghi, in attesa da anni, possano prendere una decisione oculata.

La maggior parte di essi ancora non conosce l’importo esatto che spetta loro al netto di quanto già ricevuto e comprensivo degli interessi maturati. E nonostante le rassicurazioni non sappiamo a chi essi si debbano rivolgere. Lo sportello e un percorso dedicato che avrebbero dovuto sostenere i colleghi per ogni chiarimento non sono ancora stati attivati, tant’è che intravvediamo la necessità di spostare ulteriormente la data di scadenza per la manifestazione di interesse. Non si poteva evitare? Solo venerdì scorso all’Inpgi non c’era nessuno che rispondesse al telefono sull’argomento, perché ambedue gli addetti preposti al compito in precedenza erano malati e non sono stati sostituiti. Gli impegni assunti in federazione con le associazioni regionali, compresa Stampa Romana, erano altri. Ed è chiaro che una scelta consapevole e puntuale non possa che essere una scelta informata.

Ma soprattutto non possiamo non esprimere profondo disappunto e preoccupazione sulla novità emersa che non è fedele agli accordi assunti in giunta Fnsi relativi al pagamento della rata di dicembre 2017 da erogare entro gennaio 2018. Gli accordi prevedono che quella rata sia pagata a tutti nello stesso importo delle due rate precedenti e non di 3 mila euro lordi. Anche su questo delicato punto serve un chiarimento urgente per evitare l’innescarsi di nuovi malumori. Come serve un chiarimento urgente sulle sorti del Fondo che dia certezze per il futuro. I colleghi ad oggi ancora ignorano elementi importanti e le opzioni finora giunte (poche rispetto al previsto), licenziate in fretta e senza cognizione di causa, sono state dettate dal timore di perdere tutto anche quel poco che viene oggi offerto loro per errori gravi e inadempienze compiuti in passato che non possono certo essere attribuiti agli aventi diritto. Su questo punto bisogna essere molto espliciti: l’attuario ha rifatto i conti alla luce delle novità emerse? Qual’è la situazione? Quanti sono i soldi in cassa e quanti soldi servono per mantenere gli impegni presi con l’accordo del 2014? Il Fondo è a rischio?  Tutto questo va comunicato con grande trasparenza ai colleghi che devono decidere. Siamo d’accordo di chiedere al ministero del Lavoro di dare il via libera all’Inpgi perché sblocchi i 23 milioni di euro. Non nascondiamo però il dubbio che questo tentativo abbia successo. E soprattutto ci chiediamo: basterà quella cifra? E fino a quando? Era in campo anche la possibilità che fossero gli editori a chiedere quel prestito. Che fine ha fatto quella ipotesi?

Concludendo, per discutere di tutto, rinnoviamo la nostra richiesta di un incontro urgente in tempi brevissimi da tenersi con i rappresentanti di Segreteria e Direttivo di Stampa Romana e con i rappresentanti del Comitato Diritto Ex Fissa.

Segreteria Associazione Stampa Romana

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