Cerca
Close this search box.

“I nuovi vertici rispettino ricchezza, identità e pluralismo della testata”

RAI

Condividi questo articolo:

La redazione del Tg3 augura buon lavoro ai nuovi vertici della Rai ed è pronta a fare la propria parte in un’Azienda che veda nei cittadini i soli, veri editori.

Da troppo tempo i giornalisti della Rai reclamano un rinnovamento che la renda più efficiente, autorevole e fedele alla sua missione. Ma se la Rai è, tra i servizi pubblici europei, quello che con minor costo per il contribuente raggiunge i più alti risultati di share, è anche perché negli anni ha saputo parlare al suo pubblico con voci diverse, con un’offerta più ricca perché aperta ai diversi orientamenti culturali della società italiana. Qualità ancor più importante se si ricorda che l’attuale legge sulla governance mette nelle mani del governo e della maggioranza parlamentare il controllo del Servizio Pubblico.

La Rai non può e non deve essere terreno di conquista come troppe volte è avvenuto in passato, ma uno strumento di crescita culturale e democratica del Paese. Per questo la redazione del Tg3, in continuità con la sua storia, rivendica il diritto e il dovere di rappresentare una componente originale e ben riconoscibile della informazione di Servizio Pubblico.

Diritti, lavoro, ambiente, lotta alle mafie, al disagio sociale, alle discriminazioni, dare voce a chi non ne ha, raccontare con uno sguardo e un linguaggio non conformisti l’Italia e il mondo, questa è da sempre la tradizione del Tg3 che da 40 anni arricchisce l’offerta informativa della Rai. Auspichiamo che i nuovi vertici, che guideranno la nostra azienda in una fase di necessaria innovazione dell’offerta informativa e di rilancio dei nuovi media, non perdano di vista che il Servizio Pubblico è più forte quanto più riesce a rappresentare, nelle sue diverse articolazioni, la complessità e le molteplici sensibilità del Paese.

L’Assemblea del Tg3

Immagine di default

Il network