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Assemblea di redazione del Giornale: sciopero domani

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L’assemblea di redazione del Giornale ha deciso all’unanimità di scendere in sciopero contro il piano di tagli annunciato oggi dalla società editrice. Domani (5 settembre, ndr) il quotidiano fondato da Indro Montanelli non sarà in edicola. L’utilizzo dello strumento dei contratti di solidarietà, nella misura annunciata, è di una entità senza precedenti e incompatibile con la qualità del quotidiano. Lo sciopero immediato è una decisione sofferta ma inevitabile davanti ad un’azienda che non propone alcun piano di rilancio editoriale ma scarica sulle spalle dei redattori, cui vengono prospettati sacrifici intollerabili, il peso di una crisi che riguarda l’intero settore dell’editoria. A mesi di richieste di chiarimenti sullo stato dei conti e sulle prospettive di rilancio si è risposto con dichiarazioni tranquillizzanti, clamorosamente smentite dall’annuncio odierno. I giornalisti del Giornale sono pronti a fare la loro parte ma certamente non nella misura abnorme ipotizzata dall’azienda. L’assemblea ha dato mandato al Cdr per la prosecuzione della trattativa decidendo fin d’ora, se necessarie, altre due giornate di sciopero.

Il Cdr del Giornale

Il sindacato è al fianco dei colleghi

La Federazione nazionale della Stampa italiana, l’Associazione Lombarda dei Giornalisti e l’Associazione Stampa Romana sono al fianco dei giornalisti del Giornale che hanno proclamato lo sciopero immediato contro il piano di tagli annunciato oggi dalla società editrice. Il sindacato ritiene che il superamento di fasi di difficoltà non possa avvenire continuando a portare avanti una politica di tagli al costo del lavoro, ma richieda investimenti mirati e a lungo termine. Per questo condivide le preoccupazioni del Cdr ed è pronto a sostenerne le ragioni in ogni sede.

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