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Tutti in piazza per difendere la libertà di stampa

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Si è svolto questa mattina in piazza Santi Apostoli, a Roma, il flash mob organizzato da Fnsi e Ordine dei giornalisti a sostegno della libertà di stampa dopo le dichiarazioni del vicepremier Luigi Di Maio e di Alessandro Di Battista in seguito alla sentenza di assoluzione di Virginia Raggi. Contemporaneamente alle 200 persone che hanno manifestato nella Capitale, ci sono state iniziative analoghe anche in altre 20 piazze d’Italia, da Bolzano a Palermo.

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Anche noi di Stampa Romana eravamo presenti, per far sentire la nostra voce nel coro: “I giornalisti sono il sale della democrazia – ha osservato il segretario Lazzaro Pappagallo – siamo un percorso virtuoso per i cittadini e annullare questo percorso, decidere che non serviamo più come categoria professionale è un errore clamoroso”.

L’INTERVENTO DI PAPPAGALLO

“La cosa peggiore che potremmo fare – ha detto il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti – è lo scontro tra caste, tra corporazioni. L’idea che manifestano i giornalisti contro un altro potere. No, qui è in discussione l’articolo 21 della Costituzione che è libertà di informazione ma anche libertà di essere informati, è qualcosa di molto più serio. Ma se il presidente della Repubblica per la quinta volta in un mese deve dirci che la libertà dell’informazione è presidio della democrazia, potete immaginare se non dobbiamo essere preoccupati”.

“Siamo tutti qui – ha aggiunto il segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso – per testimoniare l’impegno di una categoria professionale che è ingiustamente sotto attacco. L’attacco ai giornalisti non è soltanto l’attacco a una categoria professionale, è l’attacco al ruolo dell’informazione, alla funzione che svolge in democrazia“.

Fnsi e Cnog: «Le iniziative proseguiranno finché non cesseranno insulti e minacce»

«Il flash mob #GiùLeManiDallInformazione è stato il primo passo. Altre iniziative seguiranno fino a quando le aggressioni, le ingiurie e le minacce ai giornalisti e alla stampa non cesseranno. Questa prima iniziativa è stata possibile grazie alle Associazioni regionali di Stampa e agli Ordini regionali dei giornalisti, a tante colleghe e colleghi, ma anche ad associazioni, sindacati, cittadini comuni che considerano l’articolo 21 della Costituzione un bene comune». Lo affermano, in una nota, la Federazione nazionale della Stampa italiana e il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. «Ritrovarsi nelle piazze dei capoluoghi di regione – proseguono – è stato un atto simbolico, ma anche un messaggio chiaro a quanti, da nord a sud, sono convinti di poter ridurre al silenzio l’informazione e, con essa, qualsiasi forma di dissenso o di voce critica. Un ringraziamento va anche alla Federazione internazionale e alla Federazione europea dei giornalisti, che hanno organizzato un flash mob in contemporanea a Bruxelles, e ai giovani freelance italiani che lavorano a Londra, che si sono ritrovati in Trafalgar Square. Oltre che gli insulti ai cronisti con un linguaggio da trivio, dal governo in carica ci si aspetterebbe una vera riforma dell’editoria che punti a moltiplicare e non a sopprimere le voci e, soprattutto, che indirizzi le poche risorse ancora disponibili a favore del lavoro debole e sottopagato. Il ministro Di Maio, che prova a strumentalizzare i giornalisti precari, finge di ignorare di essere stato lui, insieme con il suo ministero, ad esprimere parere contrario all’emendamento al cosiddetto “Decreto Dignità” volto proprio a contrastare il precariato giornalistico, presentato da alcuni parlamentari di minoranza».

La Federazione nazionale della Stampa italiana e il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti «assicureranno il loro sostegno a tutte le iniziative che saranno promosse a tutti i livelli, a tutela della dignità del lavoro e dell’articolo 21 della Costituzione. Ancora un grazie, infine, al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che per l’ennesima volta ha ribadito che la libertà di stampa è un presidio di democrazia».

CLICCA QUI PER VEDERE IL SERVIZIO DELL’AFP

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