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Legge regionale sul finanziamento all’editoria: miglioriamo il bando

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Erano previsti fondi per 1,3 milioni di euro. Ne verranno assegnati 500mila su 45 progetti in campo. Era un bando molto atteso quello della Regione sul finanziamento dell’editoria, applicazione di una legge di due anni fa.

L’esito pratico non ci riempie di gioia

Criteri troppo rigidi e selettivi non hanno raccolto la domanda degli operatori su una mano pubblica che aiuti negli investimenti e nelle spese per restare sul mercato.

Gli 800 mila euro risparmiati non possono essere restituiti alle casse generali. Sarebbe uno smacco per tutti a cominciare dal legislatore e dall’assessorato alle attività produttive che hanno correttamente investito risorse nel settore.

Chiediamo tre modifiche nel passaggio che riguarderà a breve il finanziamento dell’editoria digitale:

  1. L’apertura a tutte le forme contrattuali siglate dalla Fnsi, incluso il contratto Uspi;
  2. L’eliminazione dei tetti massimi sulle posizioni finanziabili per azienda;
  3. La possibilità di usare il tempo necessario per avere il danaro per compiere un processo di emersione dal nero. Il requisito della regolarità contrattuale diventa così un elemento da ottenere in corso d’opera e non iniziale per essere ammessi al finanziamento. Naturalmente i soldi non saranno affidati a chi non si mette in regola.

Con più di un milione di euro in ballo e con questi correttivi crediamo che la legge possa ancora produrre buoni effetti sulla comunità dei produttori e dei giornalisti locali.

Segreteria Associazione Stampa Romana

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