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8 marzo: per il terzo anno consecutivo “Non una di meno”

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Oggi, 8 marzo, per il terzo anno consecutivo il movimento internazionale “Non una di meno” promuove lo sciopero femminista.

Una mobilitazione che nasce dai dati allarmanti che riguardano anche il nostro Paese, dove “una donna su tre tra i 16 e i 70 anni è stata vittima di violenza” e dove “ogni anno 200 donne vengono uccise dal marito, dal fidanzato, da un ex”. Alessandra Immacolata Musarra, 28 anni. Fortuna Bellisario, 36. Due giovani donne morte, uccise di botte dai loro compagni. Succede a Messina e a Napoli ieri nel giro di poche ore, alla vigilia dell’8 marzo.

Ma gli episodi di violenza sono la tragica evidenza di un fenomeno che ha radici più profonde. E che produce discriminazioni non solo nelle case, ma anche nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali e in molte altre forme della vita privata e collettiva, compresa la nostra professione.

Dal divario salariale con i colleghi maschi alla tutela della maternità fino alla complessa conciliazione dei tempi di vita e di lavoro: questioni che, come ovvio, sono ancora meno garantite per le giornaliste precarie e free lance.

Per questo oggi, le piazze di Roma e di Milano si uniscono idealmente con quelle di 70 Paesi nel mondo: per i diritti, la libertà e l’uguaglianza di tutte, non una di meno. Appuntamento in piazza alle 17 a Piazza Vittorio per testimoniare insieme i nostri valori.

di Paola Zanca

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