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Legge regionale su equo compenso: approvata all’unanimità

equo compenso

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Consiglio regionale del Lazio ha approvato all’unanimità, con 36 voti favorevoli, la proposta di legge n. 69 “Disposizioni in materia di EQUO COMPENSO e di tutela delle prestazioni professionali”. La norma riguarda 175mila professionisti.

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato oggi all’unanimità, con 36 voti favorevoli, la proposta di legge n. 69 “Disposizioni in materia di EQUO COMPENSO e di tutela delle prestazioni professionali”.

Si tratta di un provvedimento che ha come finalità la promozione e la valorizzazione delle attività professionali, attraverso il riconoscimento del diritto all’EQUO COMPENSO per i professionisti.

Tra questi, sono compresi anche coloro che non fanno parte di ordini o albi professionali. Secondo i proponenti, mettendo ordine nella disciplina dell’EQUO COMPENSO, le nuove norme contribuiranno anche a contrastare l’evasione fiscale. La legge contiene anche norme di particolare rilevanza soprattutto con riferimento a incarichi o appalti affidati dalle pubbliche amministrazioni.

Le prestazioni dei professionisti, infatti, verranno tutelate sulla base di istanze autorizzative presentate per conto di privati cittadini o di imprese alla pubblica amministrazione o rese su incarico affidato dalla stessa. Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge, la Giunta regionale adotterà atti di indirizzo nei confronti delle strutture competenti regionali, degli enti strumentali e delle società controllate, prevedendo in particolare che: 1.

Negli atti relativi alle procedure di affidamento i compensi professionali siano determinati sulla base dei parametri stabiliti dai decreti ministeriali adottati per le specifiche professionalità e che gli stessi siano utilizzati quale criterio di riferimento per determinare l’importo a base di gara;

2. Nel caso in cui i compensi professionali non siano individuabili da specifici parametri ovvero se le professioni non siano organizzate in albi o ordini, tali importi devono essere proporzionati alla quantità, alla qualità e al contenuto delle caratteristiche delle prestazioni, tenendo conto, ove possibile, di omologhe attività svolte da altre categorie professionali;

Divieto assoluto di inserimento di clausole vessatorie nella predisposizione dei contratti di incarico professionale. Infine, entro un anno dall’entrata in vigore della legge e successivamente con cadenza annuale, la Giunta regionale riferirà alle commissioni consiliari competenti in materia di lavoro e di sviluppo economico sullo stato di attuazione e sugli effetti delle disposizioni approvate oggi

 

Legge regionale equo compenso: un passo importante nella direzione giusta 

 

Dalle regione Lazio arriva un segnale importante per una platea potenziale di 175mila professionisti.
Il consiglio regionale all’unanimità con 36 voti ha approvato la legge sull’equo compenso per i professionisti.

Stabilisce che i parametri per i compensi siamo determinati ricorrendo alle tabelle di riferimento anche ordinistiche dettate dallo Stato. In loro assenza il lavoro sarà retribuito in proporzione alla quantità, qualità e al contenuto delle caratteristiche delle prestazioni.
Dovrebbe appartenere al passato, anche per un sistema di sanzioni approvato, la stagione degli incarichi o dei bandi gratuiti che hanno coinvolto anche giornalisti.

È il risultato del lavoro plurale di una serie di associazioni di professionisti che ritengono il tema del lavoro ben retribuito un tema fondamentale per il nostro paese e per la dignità del lavoro.

Stampa romana da tempo recita un ruolo importante nella mobilitazione delle associazioni e nella difesa dei colleghi, lavoratori autonomi.
Non è un caso che due settimane fa abbia vinto un ricorso al tar per riaprire la partita nazionale dell’equo compenso per le prestazioni giornalistiche.

Lazzaro Pappagallo
Segretario Associazione Stampa Romana

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