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Stagisti in redazione: i Cdr chiedono all’Ordine Nazionale norme più stringenti. Il Segretario Roidi risponde: “condivido le preoccupazioni e vi spiego gli accordi attuali”

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La Consulta dei Comitati di redazione dell’Associazione Stampa Romana, di fronte alla constatazione che le aziende utilizzano con grande assiduità gli stagisti, ovvero i giovani delle scuole di giornalismo o provenienti dalle università, per sostituire i redattori o per “rigonfiare” la redazione; che in particolare gli stagisti vengono utilizzati d’estate da aziende che in questo modo non effettuano regolari cambi-ferie con i contratti a termine; e constatato per di più che questi ragazzi in alcune situazioni vengono sfruttati proprio durante gli scioperi di categoria, ha richiesto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti, tramite l’Associazione, norme più stringenti per regolare i rapporti tra aziende editoriali e scuole, per stroncare i ripetuti abusi.
Alle preoccupazioni del sindacato ha risposto il segretario nazionale dell’Ordine, Vittorio Roidi, con la seguente lettera:

Cari colleghi,

faccio riferimento alla vostra lettera del 16 ottobre riguardante la presenza nei giornali di stagisti provenienti dalle scuole riconosciute dall’Ordine durante gli scioperi indetti dal sindacato.

In proposito vi ricordo che il “Quadro di indirizzi” precisa che gli stages presso i giornali possono svolgersi soltanto nel periodo in cui le scuole sono chiuse e precisamente, quindi, soltanto durante l’estate, da giugno a settembre, e a dicembre durante le festività natalizie; non è pensabile, pertanto, che gli stages possano svolgersi durante il corso (che prevede la frequenza obbligatoria di otto ore al giorno).

Vi ricordo altresì che gli allievi delle scuole sono praticanti già iscritti nell’albo, che la loro attività all’interno delle redazioni è coperta da assicurazione contro gli infortuni e che non esistono rischi personali né contrattuali di alcun genere per le imprese che li accolgono. Ovviamente gli stages si svolgono secondo le modalità stabile da ciascuna azienda; è evidente, però, che gli allievi delle scuole per la loro qualità di praticanti già iscritti possono svolgere mansioni (articoli, titoli, montaggio, servizi, ecc.) che agli altri stagisti non devono essere consentite.

II problema quindi si incentra soprattutto su questi ultimi soggetti e cioè stagisti provenienti dalle fonti più disparate, che lavorano nelle testate realizzando vere e proprie forme di abusivato in spregio degli accordi sindacali e con conseguenze evidenti anche per i disoccupati in attesa di trovare lavoro e per improprie sostituzioni di giornalisti.

Per questo come Consiglio Nazionale abbiamo interessato i direttori di tutte le testate giornalistiche, la Federazione della stampa e la stessa FIEG che; rinnovando una iniziativa già assunta in passato, ha richiamato tutte le aziende editoriali.

Per quanto riguarda gli allievi delle scuole riconosciute è nostra intenzione ricordare alle scuole e agli stessi allievi che, in qualità di praticanti, è inammissibile che in presenza di uno sciopero gli stessi allievi possano svolgere attività in grado di danneggiare altri colleghi iscritti all’Albo.

Condivido comunque le vostre preoccupazioni e cercheremo di individuare nuovi strumenti che evitino situazioni ambigue e le relative conseguenze negative che ci auguriamo possano essere risolte con il prossimo rinnovo contrattuale.

Cordiali saluti.

Il Consigliere Segretario (Vittorio Roidi)

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