Roma, 30 ott – Prima gli scontri di San Giovanni, poi l´ alluvione e l´ apertura di Trony a Ponte Milvio che ha paralizzato la città. Per Gianni Alemanno si tratta di tre eventi che sono stati utilizzati dalla sinistra per gettare fango su ´un´ amministrazione che sta tenendo il campo´. Il sindaco ne ha parlato ieri in un video-messaggio su ´Alemanno 2.0´ (per vederlo, duepuntozero.Alemanno.it), il video-blog del primo cittadino. Una risposta agli attacchi dell´ opposizione che hanno innescato la controreplica del Pd romano, a sua volta però criticato dal senatore ed ex assessore della giunta Veltroni Guido D´ Ubaldo: «I sondaggi che danno in ripresa Alemanno suonano come una bocciatura della linea sbagliata dell´ attuale segreteria romana del partito. L´ elettorato evidentemente non apprezza questa opposizione un po´ faziosa e un po´ inconcludente. Nel Pd occorre una rivoluzione “alla Renzi”». Secondo Alemanno, invece, «in un momento in cui la città sta affrontando molte prove, in un contesto di crisi economica – ha detto ancora sul web – ecco un ulteriore problema per Roma: l´ opposizione della sinistra romana che ha una sorta di rancore, di odio viscerale nei nostri confronti che denuncia qualcosa di più grande. La sinistra di Roma si sente defraudata da quello che considera un suo possedimento, ossia l´ ex comune, ora Roma Capitale, dove pretendono un dominio incontrastato. Il nostro arrivo è considerato qualcosa da cancellare, una sorta di usurpazione: io non sono qui perché ho usurpato qualcosa ma in quanto sindaco liberamente votato dai cittadini». Sui rapporti con la stampa il sindaco ha annunciato di «essere stato costretto a interromperli con “La Repubblica”». Secondo Alemanno «i rapporti si basano sul rispetto reciproco: io li ho sempre rispettati, non vedo questo rispetto nelle pagine della cronaca di “Repubblica”». Il Pd ha replicato con il capogruppo al consiglio comunale, Umberto Marroni: «L´ offensiva lanciata dal sindaco, che se la prende con la sinistra e con i giornali come un piccolo Berlusconi dè noantri, dimostra la debolezza di un primo cittadino che non sapendo governare Roma tenta di nascondere i suoi fallimenti con un video show». Per il segretario romano Marco Miccoli, invece, «Alemanno è incapace di governare. Come Berlusconi non si assume mai una responsabilità, pensa solo a scaricare le colpe sull´ opposizione e addirittura sui mezzi di informazione, che fanno solo il proprio dovere». (corriere.it)___________________________________________________________Decisione ridicola e grave. Intervista a Bruno Tucci presidente Odg Lazio. Con due aggettivi, “ridicola e grave”, il presidente dell´Ordine dei giornalisti del Lazio, Bruno Tucci, giudica la decisione del sindaco Gianni Alemanno di chiudere i rapporti con Repubblica. “Il fatto che più impressiona”, spiega Tucci, decano tra i suoi colleghi del resto d´Italia (è in carica da 18 anni), “è che una persona con un mandato così impegnativo, indicato dalla maggioranza della comunità locale a governare la città capitale d´Italia, possa arrivare a dire “con questo giornale non parlo più”. Così facendo viola il diritto di cronaca, quello di critica e viene meno anche ai suoi doveri di giornalista iscritto al mio Ordine. Ma c´è di più…”. Si spieghi. “La vicenda è tanto più assurda perché il primo cittadino non si è limitato ad agire in proprio ma, da quanto si apprende, ha esteso il divieto, sia pure con disposizioni non scritte, agli assessori e agli addetti stampa. Viene da chiedersi: siamo tornati al Minculpop o al Cominform? Ma gli eletti dovrebbero essere al servizio dei cittadini e gli addetti agli uffici stampa, in forza della legge 150 del 2000 che discende dall´articolo 97 della Costituzione sull´imparzialità dell´amministrazione pubblica, dovrebbero salvaguardare la comunicazione istituzionale da interferenze, manipolazioni e censure che tanti danni hanno arrecato alla trasparenza, quindi, ai cittadini”. Il sindaco ha detto che si è visto “costretto a interrompere i rapporti” con Repubblica… “I pomi della discordia sono stati tre avvenimenti: l´assalto, complici gli sconti, al megastore di Ponte Milvio, la morte di una persona e i guai provocati dal nubifragio e la violenza e i danni firmati dai black bloc nella manifestazione degli Indignati italiani. Questi eventi hanno trovato Roma impreparata. E un giornale ha il dirittodovere di riportarli all´opinione pubblica con fedeltà e di criticare con lealtà sviste e colpe. Ad amministratori e politici restano il diritto di replica e quello di critica alle critiche, non la chiusura a riccio né, tanto meno, la scelta di parlare con alcune testate mantenendo il silenzio con altre anche perché questo comportamento potrebbe far pensare a una sorta di manovra diversiva… “. Cosa vuol dire? “Penso che il sindaco Alemanno sia persona avveduta, non un politico dilettante che, preso dall´ira, si lascia prendere la mano da decisioni avventate che violano il diritto di esprimersi, anche criticamente, sancito dall´articolo 21 della Costituzione: stia perciò ai fatti, difendendosi e contrattaccando se ha le carte per farlo ma non perseveri in un comportamento che non è assolutamente corretto”. (repubblica.it)