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Rai: piano di risanamento in Cda, sindacati minacciano scioperi

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Roma, 10 nov – Un quadro economico leggermente peggiorato per il 2011 e una prospettiva particolarmente negativa per il 2012 che richiede un intervento immediato, anche in vista degli esborsi per gli Europei di calcio e le Olimpiadi in programma l´anno prossimo. Sono i presupposti del piano di risanamento straordinario messo a punto dalla dg, Lorenza Lei e illustrato oggi nel cda della Rai. Una prima bozza con interventi che saranno discussi nuovamente la prossima settimana e forse votati tra una quindicina di giorni. I sindacati pero´ sono gia´ sul piede di guerra e invitano alla mobilitazione. In cda, secondo quanto si apprende, sarebbe emersa la possibilita´ per il 2011 di un ritocco al ribasso della raccolta pubblicitaria, gia´ rivista a quota 980 milioni rispetto alle previsioni precedenti. Per l´anno in corso resta l´obiettivo del pareggio di bilancio, mentre ci sarebbe una forte preoccupazione per il 2012. Il dg, in un documento di 80 pagine, non ha presentato un progetto a scatola chiusa, coinvolgendo i consiglieri nella stesura di un piano che dovra´ comunque prevedere interventi strutturali. Tanto che, per la soluzione di alcuni nodi, sarebbe stato presentato un ventaglio di ipotesi. Parte delle misure ricalcherebbero quelle contenute nel precedente piano industriale e proprio su queste alcuni consiglieri avrebbero espresso perplessita´ chiedendo il motivo della mancata realizzazione e negando la necessita´ di un nuovo passaggio in consiglio. Tra queste ci sarebbero anche le esternalizzazioni di alcuni settori, come il ´trucco e parrucco´, invise ai sindacati. Le ipotesi di intervento sono ora al vaglio dei consiglieri, che hanno gia´ presentato proposte di modifica. Il primo scoglio per ls dg sara´ l´incontro con i sindacati in programma lunedi´ prossimo. Tutte le sigle, esclusa la Cisl, invitano gia´ alla mobilitazione e minacciano lo sciopero. In una nota diffidano il cda dall´approvare misure che non sono state condivise e parlando di ´´un piano lacrime e sangue sulla pelle dei lavoratori´´. Nel mirino anche la scelta dei vertici Rai di non rinnovare il contratto collettivo, a fronte dell´incremento retributivo recentemente ottenuto dalla dg, definito ´´cospicuo quanto inopportuno´´. In cda nessuna decisione anche sulla fusione di Rai Net in Rai, rinviata anche per le diverse posizioni in merito emerse in consiglio. Sullo sfondo l´evoluzione della situazione politica che, secondo quanto riferisce piu´ di un consigliere, potrebbe limitare l´azione del cda alla gestione economica almeno fino a quando la prospettiva non sara´ piu´ chiara. L´organo e´ in scadenza nel marzo 2012 e dovrebbe essere sostituito dopo l´approvazione del bilancio consuntivo, anche se su questo punto non c´e´ unanimita´. L´ipotesi che si va affermando in queste ore a Viale Mazzini, in linea con l´aumento delle probabilita´ della nascita di un governo Monti, e´ quella di una proroga dei vertici attuali fino alla nascita di un esecutivo politico. Difficile – e´ il ragionamento – che un governo di emergenza, tra crisi economica e legge elettorale, mette mano ad un capitolo scottante come le nomine Rai. (ansa)

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