Roma, 17 nov – Si scalda il clima in casa Rai sul piano di risanamento a cui sta lavorando la direzione generale. I sindacati hanno avviato le procedure di sciopero, mentre il consiglio di amministrazione ha invitato la dg Lorenza Lei a mettere a punto un´azione mirata in pochi punti da applicare in tempi ragionevoli. Nessuna ristrutturazione aziendale, insomma, ma interventi in grado di assicurare risparmi e mettere al riparo conti che si fanno sempre piu´ preoccupanti. Questa la linea sulla quale i consiglieri hanno concordato, avanzando ipotesi diverse, ma escludendo esuberi, esternalizzazioni e cessioni di asset aziendali, previste nel piano industriale 2010-2012 e fortemente contestate dai sindacati. La polemica oggi si e´ sviluppata fuori dal cda. ´Temo che nell´ultimo periodo le nomine in Rai siano state fatte da Marina Berlusconi´, ha detto a KlausCondicio il direttore di Rainews, Corradino Mineo, aggiungendo di credere che ´il premier al massimo si occupava personalmente di alcune scelte, come quella di Minzolini´. Mineo ha poi aggiunto che ´´il Tg2 diretto da Paolo Garimberti era molto meno fastidioso per i partiti della sinistra di quanto non fosse il Tg3´´. ´´Ha perso una buona occasione per tacere – ha replicato il presidente Rai – e comunque evidentemente e´ amico di Marina Berlusconi visto che e´ rimasto al suo posto´´. ´´Mineo parla a vanvera´´, ha sentenziato invece il consigliere Alessio Gorla. A catalizzare l´attenzione sono pero´ i conti aziendali. Il dg, incontrando l´Usigrai dopo il cda, avrebbe spiegato che quest´anno si chiudera´ con un lieve attivo, mentre, senza interventi, il passivo raggiungera´ i 100 milioni nel 2012 e nel 2014, anni nei quali pesano gli esborsi per i grandi avvenimenti sportivi, ma anche nel 2013 il rosso potrebbe superare i 25 milioni. Nella riunione non sarebbero state ipotizzate misure, proprio perche´ ´´nessuna decisione e´ stata assunta´´, come ha precisato l´azienda in una nota, dichiarando ´´la propria disponibilita´ al confronto´´, ma sottolineando ´´l´impossibilita´ di accettare pregiudiziali di sorta´´. Tutte le sigle del personale non giornalistico hanno pero´ deciso di avviare le procedure per lo sciopero, non avendo ricevuto risposta dall´azienda su alcune proposte da loro avanzate. Un incontro di conciliazione e´ previsto per martedi´ prossimo e allora il quadro dovrebbe essere piu´ chiaro. In azienda, oltre ai risparmi, si punta anche su nuovi introiti. Si spera che il nuovo ministro competente Corrado Passera possa rispondere positivamente, almeno in parte, alla richiesta avanzata dal cda di corrispondere oltre un miliardo e 300 milioni per arretrati relativi agli obblighi di servizio pubblico e che nella prossima individuazione dell´ammontare del canone possa venire incontro alle esigenze della tv pubblica. In cda sono anche stati illustrati i palinsesti del primo trimestre dell´anno prossimo, con un programma di approfondimento il giovedi´ in prima serata su Rai2, ma senza indicazione del conduttore. (ansa)