Catania, 20 nov – ´La crisi dell´industria dell´informazione non ha precedenti e rischia di determinare una insostenibile deriva sociale ma soprattutto di impoverire quel pluralismo di voci, che costituisce elemento centrale ed essenziale della vita democratica´. Dalla Sicilia, dopo l´incontro con realta´ in estrema difficolta´ e giornalisti impegnati in frontiera, molto preparati ma dalle gravi incertezze per il futuro del lavoro, il segretario della Fnsi , Franco Siddi, lancia un appello per su questi temi e per ´´un operoso confronto sociale del Governo Monti´´. ´´Le prospettive per l´immediato futuro – aggiunge Siddi – appaiono altrettanto negative con il rischio di un´esplosione ingovernabile che avrebbe, tra l´altro, riflessi devastanti sull´intero impianto di welfare della categoria giornalistica´´. Secondo il segretario della Fnsi ´´sono piu´ che mai urgenti interventi legislativi e amministrativi, scelte di governo e parlamento che affrontino il nodo dei conflitti d´interesse, favoriscano l´innovazione, garantiscano il pluralismo e creino le condizioni per una competitivita´ reale nel sistema dell´informazione. La questione si pone in eguale misura sia per l´area dell´informazione radiotelevisiva, sia quella cartacea´´. ´´Mentre si accinge a completare la squadra di governo con la nomina dei sottosegretari, e vi e´ naturale attesa per l´impatto delle scelte su editoria, sviluppo e welfare – osserva Siddi – al Presidente Monti si guarda anche per le iniziative possibili e da collocare nella visione di una nuova prospettiva che abbia per assi il pluralismo, la declinazione degli interventi pubblici e gli indirizzi per una nuova Rai da recuperare all´interesse di tutti i cittadini, per la liberazione del mercato televisivo e pubblicitario dalle norme che hanno generato il ministero degli squilibri e degli oligopoli, per le garanzie per l´esercizio dell´autonomia professionale dei giornalisti nell´ottica di un diritto all´informazione che e´ dei cittadini´´. Secondo il segretario della Fnsi sono anche ´´indispensabili misure urgenti, sul fondo dell´attuale legge dell´editoria, da anni in attesa di riforma, per la transizione e per impedire la chiusura di decine di testate di idee, territoriali o pubblicate all´estero, nonche´ di decine di televisioni locali oggi strangolate dal duo-tripolio del settore. C´e´ un perimetro di liberta´ e di lavoro qualificato che e´ risorsa del Paese´´. ´´Il sindacato dei giornalisti – ricorda Siddi – riceve ogni giorno nuovi Sos da tutte le parti d´Italia, da giornali e da tv locali (dal Sud, dalla Sicilia e dalla Puglia i piu´ recenti e acuti allarmi), per le quali il mercato non si e´ aperto ma ristretto con il caotico passaggio al digitale terrestre´´. ´´Il sindacato dei giornalisti – ribadisce Siddi – sta al merito delle cose. Da tempo e´, infatti, impegnato sul terreno dell´innovazione e dell´ammodernamento del sistema, per scelte di rigore e di giustizia, non di mera assistenza´´. Per questo, spiega, ´´la Fnsi ritiene che un tavolo di valutazione con il nuovo sottosegretario o viceministro all´Editoria e alle Comunicazioni, ma anche con il ministero dello Sviluppo economico e del Welfare, per un confronto leale con il mondo delle imprese del settore sia indispensabile e urgente per impedire un tracollo per tutte le voci non commerciali e per innestare un processo virtuoso di sviluppo´´. ´´Alla Fnsi non e´ estranea la consapevolezza dei cambiamenti e della delicata condizione dei conti pubblici – conclude Siddi – l´auspicio e´ che si possano finalmente creare le condizioni di competitivita´ reale nell´editoria e nel mercato della televisione, per uscire dai recinti di pura protezione, accompagnando questo disegno con misure idonee di sostenibilita´´´. (ansa)