Città del Capo, 22 nov – La Camera bassa del Parlamento sudafricano ha approvato oggi il progetto di legge che limita la pubblicazione di documenti di Stato e prevede il carcere per i giornalisti. Un testo duramente contestato da stampa, attivisti, artisti, imprenditori e figure di primo piano come la Premio Nobel per la letteratura Nadine Gordimer e l´arcivescovo e Premio Nobel per la Pace, Desmond Tutu. La legge intitolata ´Protezione delle informazioni di Stato´ è stata approvata con 229 voti a favore, 107 contrari e due astensioni. Il testo prevede dai cinque ai 25 anni di carcere per i giornalisti che pubblicheranno documenti classificati; il massimo della pena è previsto in caso di sospetto spionaggio. La legge deve ora essere approvata dalla Camera alta, il Consiglio nazionale delle province, quindi essere trasmessa al Presidente Jacob Zuma per la ratifica. Nel dibattito che ha preceduto il voto, i partiti dell´opposizione hanno annunciato ricorso davanti alla Corte costituzionale, giudicando incostituzionali le disposizioni di legge. Il governo difende il testo sostenendo che è destinato a sostituire una legge del 1982 contro lo spionaggio. Ma la stampa e l´opposizione, sostenuti da Gordimer e da Tutu, accusano l´esecutivo dell´African National Congress (Anc) di minacciare la libertà di stampa, rendendo così più difficile la lotta alla corruzione. Gli oppositori hanno lanciato oggi la mobilitazione per un ´martedì nero´, invitando i sudafricani a vestire di nero. Il ´martedì nero´; rimanda al ´mercoledì nero´ del 19 ottobre 1977, quando diversi giornali vennero messi al bando dal regime dell´apartheid. ´L´Anc sta riportando il Sudafrica indietro, agli anni dell´apartheid in cui la libertà di espressione veniva soppressa´, ha denunciato ieri Gordimer. (tmnews/afp)