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Rai: saltano le nomine, è bufera. Garimberti, basta giochi politici. Tg1 ancora sotto

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Roma, 1 dic – Saltano le nomine nel cda Rai ed e´ bufera. I consiglieri del centrodestra chiedono il rinvio del pacchetto con due direzioni e una vicedirezione presentato dalla dg Lorenza Lei, facendo infuriare Paolo Garimberti. ´Basta giochini politici, che paralizzano il cda. O dimostriamo di saper prendere decisioni o andiamo a casa´, tuona il presidente, facendo appello alle istituzioni, affinche ´´il vento Monti cominci a spirare anche nella tv pubblica´´. Un clima infuocato a pochi giorni dalla decisione sul rinvio a giudizio per peculato per il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, che ieri sera ha visto il suo notiziario raccogliere nuovamente meno ascolti del Tg5. All´ordine del giorno del giorno del cda, oltre ai palinsesti invernali che sono stati approvati (il giovedi´ sera nello spazio che fu di ´Annozero´ c´e´ un programma informativo, ma senza indicazione del conduttore), figurava un pacchetto di nomine indicate dal direttore generale: Carlo Nardello allo Sviluppo strategico, Valerio Fiorespino alle Risorse tv e Giancarlo Biacca alla vicedirezione Abbonamenti. Dal centrodestra e´ arrivata a sorpresa la richiesta di rinvio e la tensione e´ salita alle stelle, dopo la notizia di un incontro avvenuto ieri tra i cinque consiglieri della vecchia maggioranza e tre esponenti di spicco di Pdl e Lega Nord: Paolo Romani, Maurizio Gasparri e Roberto Maroni. ´´Quanto successo e´ scandaloso – sostiene un ´furioso´ Garimberti -. Il cambiamento improvviso dell´orientamento dei consiglieri rende lecito il sospetto che la scelta non sia legata a considerazioni di carattere tecnico, ma politico. Invece di dedicarsi ad incontri carbonari, questi consiglieri ci dicano cosa vogliono fare´´. Il presidente spiega questo atteggiamento con la volonta´ di far capire chi comanda davvero in azienda, ma non si spinge oltre. A Viale Mazzini, in ambienti del centrosinistra, lo stop dei consiglieri di centrodestra viene letto come ´´un avvertimento´´ alla dg, chiamato a decidere sulla sospensione o meno di Minzolini il 6 dicembre prossimo in caso di rinvio a giudizio per peculato. Secondo le stesse fonti, l´intenzione sarebbe anche quella di ottenere lo spostamento di Nardello, considerato vicino al centrodestra, alle Risorse tv, area ritenuta strategica perche´ gestisce tutti i contratti. ´´Non partecipo a dietrologie – afferma il consigliere di maggioranza Antonio Verro -. La richiesta di rinvio e´ legata al fatto che alcune deleghe assegnate a Nardello gli conferivano competenze che si sovrapponevano ad altre direzioni´´. Sull´incontro di ieri, Verro spiega che ´´si e´ parlato di tutto´´ e aggiunge di non credere ´´che vada in qualche modo giustificato´´. Per il collega Angelo Maria Petroni con le parole di Garimberti ´´si e´ ufficialmente aperta la campagna per la prossima consiliatura dell´Azienda´´. ´´Piuttosto che assistere ad una deriva – e´ la dura presa di posizione dell´altro consigliere Nino Rizzo Nervo -, e´ piu´ responsabile certificare che questo vertice e´ giunto al capolinea´´. Garimberti invita anche il premier Mario Monti e il ministro Corrado Passera a guardare alla Rai, indicando come priorita´ la lotta all´evasione del canone e la riforma della governance. Il presidente si dice inoltre ´´pronto a convocare d´urgenza un cda per discutere del caso Minzolini in caso di rinvio a giudizio´´. Il centrosinistra continua a chiedere la sostituzione del direttore del Tg1, anche alla luce del sorpasso di ieri dell´edizione delle 20 del Tg5 (21.89% di share contro il 21.59%), dopo quello piu´ accentuato di domenica sera. ´´E´ azzardato parlare di crisi del Tg1´´, sottolinea Minzolini, puntando il dito contro un traino meno brillante del passato, ´´l´ulteriore affollamento´´ della fascia 20-20.30 con l´arrivo su Rai3 del programma di Lucia Annunziata e le voci sul futuro della testata che finiscono per ´´destabilizzarla´´. (ansa)

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