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Manovra: Cgil, taglio dei contributi pietra tombale sull´editoria

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Roma, 6 dic – ´Nella manovra c´e´ anche una pietra tombale sull´editoria´. A denunciarlo e´ il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, il quale sottolinea che all´articolo 29, comma 3, ´´si prevede che con la gestione 2013 cesseranno i contributi diretti all´editoria´´. Non solo, aggiunge il sindacalista, ´´si prevede che dal primo gennaio del prossimo anno dovra´ essere rivisto il regolamento di attribuzione delle attuali pochissime risorse, ma non piu´ la contribuzione diretta. Peccato che le aziende chiuderanno prima. Le risorse destinate all´editoria erano gia´ risibili e con l´ultima manovra del governo Berlusconi sono state tagliate da 170 milioni di euro a 45 per il 2012. Gia´ cosi´ avrebbero provocato tante chiusure, ora prevedendo la cessazione del contributo diretto, nessuna banca fara´ piu´ credito e la chiusura sara´ massiccia e immediata´´. Secondo Fammoni ´´conseguenza di questa norma e´ il tracollo di un settore che fattura 500 milioni di euro, migliaia di lavoratori licenziati, in mobilita´ o in cassa integrazione sia nelle testate che nell´indotto e che con le nuove norme previdenziali difficilmente arriveranno a pensione. Cioe´ un grande problema sociale, uno strutturale mancato introito per lo Stato e molte spese in piu´, finche´ sara´ possibile dare ammortizzatori´´. Infine si crea ´´un grande problema di liberta´ per l´informazione perche´ cosi´ si impone il silenzio a tante testate. Non ci aveva ancora mai provato nessuno. E´ un´altra norma che va assolutamente cambiata e per questo – conclude Fammoni – riparte la mobilitazione di tutto il mondo dell´editoria´´. (ansa)

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