LA LETTERA DI FRANCO SIDDI AL SOTTOSEGRETARIO LEGNINI
In relazione alla grave situazione all’ordine dello sciopero dei giornalisti all’ Ad Kronos e a nuovi venticelli di restrizione dell’occupazione in altre agenzie di stampa, il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, ha scritto una lettera al Sottosegretario all’Editoria, Giovanni Legnini, e ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“L’intollerabile situazione determinatasi nell’agenzia di stampa Adn Kronos con l’annuncio unilaterale dell’avvio di licenziamenti collettivi per venti giornalisti e il preannuncio di inasprimento delle politiche di ristrutturazione dell’occupazione a TmNews, nonché le ricorrenti voci di tensioni sul lavoro in altre agenzie di stampa segnalano una nuova emergenza per il sistema dell’informazione. E’ inaudito che all’Adn Kronos si tenti una spallata muscolare contro i giornalisti, i lavoratori. E’ implausibile, poi, il nuovo vento di restrizioni per TmNews.
La Fnsi ha già chiesto, per Adn Kronos, alla Fieg di fare la sua parte di garante degli accordi pattizi sul lavoro giornalistico e di aprire con urgenza un tavolo di confronto in sede sindacale nazionale. Ma è di tutta evidenza che la questione occupazione giornalistica – agenzie, così come si sta profilando, pone una grande questione che va monitorata dal Governo soprattutto in relazione ai rapporti pubblici esistenti con queste imprese editoriali. E’ impensabile che a poco più di 20 giorni dalla firma delle nuove convenzioni con lo Stato, ci siano agenzie di stampa che si muovano in un modo scomposto e grave, come nel caso di Adn, o immaginando di appesantire gli oneri per gli interventi del sistema di solidarietà collettivo, come per TmNews. Per queste ragioni, pertanto, la Fnsi ha chiesto al Sottosegretario all’Editoria, Giovanni Legnini, un’iniziativa urgente, dichiarandosi disponibile ad ogni approfondimento per l’apertura di un tavolo di valutazione, anche in relazione alla specificità delle obbligazioni sociali che debbono essere assicurate da chi ha vincoli di rapporti pubblici”. Roma, 24 gennaio 2014.
IL DOCUMENTO DEL CDR DI TMNEWS
Le vicende di questi ultimi giorni hanno prodotto purtroppo una certa confusione nella redazione di Tmnews e anche tra chi guarda alle nostre vicende dall´esterno, a causa dei messaggi contraddittori che sono stati diffusi sulla situazione della nostra agenzia di stampa. E´ necessario quindi fare un po´ di chiarezza ricostruendo la vicenda.
A novembre 2013 l´azienda ha proposto al comitato di redazione l´inasprimento del contratto di solidarietà, che attualmente comporta un taglio del 16,5% del costo del lavoro (e di conseguenza della capacità produttiva della redazione). Il comitato di redazione ha rifiutato tale approccio, ricordando all´azienda e all´azionista di maggioranza Luigi Abete che il varo del contratto di solidarietà era stato richiesto dall´azienda nell´ottica della possibile fusione con l´altra agenzia di stampa controllata dal gruppo Abete, l´Asca. Il cdr ha quindi proposto di discutere dello stato dei conti dell´agenzia a gennaio 2014, una volta che la proprietà avesse assunto la decisione finale sull´ipotesi di fusione e avesse ottenuto il via libera (con o senza incentivo per l´aggregazione) dalla presidenza del Consiglio, i cui contratti in convenzione rappresentano fonti rilevanti, seppure in misura diversa, per i bilanci delle due agenzie. L´assemblea dei redattori, contestualmente, ha consegnato al cdr il mandato per un pacchetto di scioperi e di iniziative pubbliche di lotta contro l´ipotesi di una immediata revisione del contratto di solidarietà. Tmnews, che in un primo tempo aveva manifestato l´intenzione di procedere comunque alla convocazione di un tavolo in sede nazionale per procedere all´aumento della percentuale di solidarietà, ha in un secondo momento – secondo quanto ha riferito al tavolo aziendale lo stesso dott. Abete, che nel frattempo ha assunto anche la carica di amministratore delegato pro-tempore – adottato l´opzione dell´apertura del confronto sulla fusione a gennaio e in sede aziendale, come ipotizzato dal cdr.
Il confronto si è aperto il 23 gennaio scorso. In quell´occasione l´azionista-Ad ha proposto al cdr il percorso di una fusione da realizzarsi in tempi brevissimi (due-tre mesi al massimo), che comporterebbe un certo numero di esuberi non per la sola Tmnews ma da distribuire sulla somma del personale delle due agenzie e un possibile nuovo contratto di solidarietà per i giornalisti di entrambe le agenzie, una volta realizzata la nuova redazione unica. Nelle more di questo percorso l´azienda ha richiesto anche un provvedimento-tampone sul costo del lavoro della sola Tmnews, a valere fino alla realizzazione dell´aggregazione delle due agenzie. Il cdr ha ribadito la disponibilità dei giornalisti di Tmnews al percorso della fusione, a una sola condizione: la massima chiarezza sul progetto editoriale e sull´assetto definitivo della nuova redazione. Premessa necessaria, prima di aprire qualsivoglia discussione su costo del lavoro ed eventuali sacrifici in capo ai giornalisti. L´editore si è impegnato a produrre “un documento” di approfondimento.
Come si vede si è aperto, in un modo che possiamo con cautela definire positivo, un confronto in azienda, sul quale è stata tempestivamente e dettagliatamente aggiornata la Fnsi, con la quale collaboriamo in piena sintonia da anni per la gestione delle nostre vertenze, con il contributo, quando necessario, di Stampa romana e della Stampa lombarda. Il comunicato con il quale il segretario della Fnsi Franco Siddi ha richiamato giustamente l´attenzione del Governo sulla situazione delle agenzie di stampa, al contrario, ha cancellato totalmente il percorso avviato, dando una rappresentazione con tutta evidenza parziale e distorta della situazione di Tmnews. Dal momento che la fonte delle notizie sull´agenzia non siamo noi rappresentanti dei giornalisti dell´agenzia, è forte la sensazione che qualcuno che non vede di buon occhio il progetto di fusione – magari per motivi più che legittimi di interesse aziendale o personale – abbia messo in circolazione tali informazioni distorte al fine di ostacolare dall´esterno il confronto apertosi in azienda. Ma quelle informazioni i vertici della Fnsi e il collega Siddi avevano il dovere di verificarle prima di farne oggetto di pubblica comunicazione che potrebbe danneggiare il futuro dei giornalisti di Tmnews. E´ una regola elementare della professione, oltre che una norma elementare di comportamento, nel rispetto dei doveri di lealtà e di correttezza. Invece non solo Siddi non ci ha consultato prima, ma non è stato possibile nemmeno contattarlo dopo la pubblicazione della sua lettera al Governo – quando lo abbiamo cercato prima della diffusione del nostro comunicato.
Di fronte a questa situazione, non abbiamo potuto fare altro che tutelare gli interessi della nostra redazione e denunciare il comportamento del segretario Fnsi. Siamo certi che la nostra redazione risponderà compatta a eventuali tentativi di addossare a noi la responsabilità di una rottura del fronte sindacale, e che l´editore non si farà fuorviare da eventuali tentativi di mettere i bastoni fra le ruote di un progetto che comporterà un confronto difficile fra le parti, i cui esiti non sono affatto scontati, ma che guarda a un futuro che dovrebbe interessare non solo i giornalisti delle redazioni interessate ma anche il sindacato.
Il Cdr di Tmnews
Roma, 25 gennaio 2014