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Montecitorio:decine di parlamentari alla manifestazione dei giornalisti per la vertenza informazione

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(ASCA) – Roma, 28 aprileI giornalisti manifestano davanti Montecitorio nella giornata di insediamento delle Camere per il rinnovo del contratto di lavoro scaduto ormai da 424 giorni, e per la riforma della legge sull’editoria. E sono tanti i deputati che vengono a portare la propria solidarieta’ ai vertici della Fnsi, dell’Associazione Stampa Romana e dell’Usigrai. Il presidente della Fnsi, Franco Siddi, megafono in mano, non smette di parlare del lavoro precario e dei diritti negati di una informazione malata se non per dare la parola ai parlamentari che si susseguono, e che alle 12,00 circa sono gia’ piu’ di una trentina, compresi Gentiloni, Giulietti, Castagnetti, Luxuria. Per Paolo Serventi Longhi, segretario della Federazione Nazionale della Stampa, ”siamo qua per sollecitare il Parlamento ad occuparsi dei temi dell’informazione in modo serio, e penso che la legislazione sull’informazione sia deficitaria e che vada cambiata”. ”Sarebbe singolare – sottolinea – se questo parlamento non rimettesse mano alla legislazione sul lavoro e sull’informazione. Abbiamo bisogno di un governo che svolga un ruolo attivo, soprattutto in questo momento in cui gli editori fanno muro contro muro invece di riprendere la trattativa sul rinnovo del contratto di lavoro dei giornalisti. Per Giulietti, ”sarebbe opportuno che venisse portata rapidamente all’approvazione la legge sull’editoria. Trovo sbagliato che all’interno del governo e dell’Ulivo si discuta del ruolo di Mediaset e della Rai, ignorando Sky, La7, le radio, le altre Tv e i giornali fino all’ultima impresa editoriale. Si prenda quel testo – osserva – si ascoltino le parti sociali e si dia finalmente all’editoria una legge di svolta. Mi auguro che la farsa della Rai si concluda rapidamente e che il nuovo direttore generale sia una persona seria, autorevole, non mi interessa che voti come me, puo’ votare anche centrodestra”.

(ASCA) – Roma, 28 apr – Per il presidente dell’Associazione Stampa Romana David Sassoli, quello di oggi ”e’ un appello al nuovo governo perche’ imponga agli editori di tornare al tavolo delle trattative. Questo contratto si deve fare – afferma – e per fare un contratto si deve tornare a discutere: e’ venuto il momento perche’ il nuovo esecutivo imponga la ripresa del dialogo”. La segretaria dell’Associazione Stampa Romana, Silvia Garambois dice che ”oggi finalmente siamo riusciti ad avere voce, a parlare con un pezzo fondamentale della societa’ che e’ quello che siede in parlamento. Abbiamo portato all’attenzione un promemoria che riassume le questioni aperte della vertenza dell’informazione che va dal contratto, agli abusi della flessibilita’, alla richiesta degli editori di disgregare le redazioni anche con la licenziabilita’ dei quadri”. Il problema dei giornalisti – prosegue Garambois – ”e’ quello di non riuscire a parlare con i propri lettori, con i propri telespettatori sui problemi dell’informazione, che e’ un problema che ha sempre riguardato anche la difficolta’ di parlare con il mondo della politica. Oggi, speriamo, di aver fatto un passo in avanti”. Gentiloni nel portare la sua solidarieta’ ai giornalisti in piazza Montecitorio, dice ”Penso che abbiate fatto bene ad essere presenti in questo momento. Ci si aspetta molto da questa nuova legislatura, e dopo la riforma sbagliata della legge Gasparri, e’ venuto il momento di una svolta. La carta stampata non deve essere compressa nel suo settore, ma deve avere la possibilita’ di svilupparsi”. Il contratto ”si deve fare – conclude – la politica ha un ruolo e questa per noi e’ anche una occasione per un impegno corale, anche del gruppo dell’Ulivo, nel rispetto dell’autonomia delle parti sociali, per riportare regole piu’ giuste nel mondo dell’informazione”. Roberto Natale segretario Usigrai afferma che ”ad inizio legislatura la nostra richiesta alla politica sara’ tanto piu’ forte, tanto piu’ saremo capaci di abbinare la richiesta di una revisione profonda delle norma del settore. E questo vale naturalmente per l’editoria: se ce ne fossimo dimenticati, dice, a ricordarlo ci ha pensato la trasmisisone Report di Milena Gabanelli di domenica scorsa, che ha bisogno di radicali interventi sull’impatto devastante della legge Gasparri. Ma da giornalista del servizio pubblico ricordo la richiesta di una riforma. Dopo la Gasparri la Rai affonda – sotolinea Natale – il nostro sistema e’ un duopolio finto, in cui uno fa i soldi e l’altro i soldi li da’ al governo o li paga per le multe dell’Autorita’ delle Comunicazioni”. E in questa riforma – aggiunge – vogliamo che venga identificato meglio il profilo del servizio pubblico: un’offerta piu’ riconoscibile e di maggiore qualita’, e che continui ad essere popolare in termini di ascolto”

Castagnetti afferma di essere ”ben contento di portare la solidarieta’ del gruppo dell’Ulivo per questa lotta che state facendo”. E ai giornalisti afferma che ”il governo di centrosinistra in campagna elettorale si e’ impegnato a combattere la precarieta’. La flessibilita’ – osserva – non puo’ degenerare nella insicurezza del posto di lavoro. Il governo dell’Ulivo rimette al centro la difesa della costituzione e dell’art.21 che e’ la sostanza della democrazia moderna. Finalmente si torna a parlare della difesa della democrazia”. Marina Cosi, responsabile della Commissione Pari Opportunita’ della Fnsi, dice ”abbiamo contattato una ventina di parlamentari rappresentanti in via trasversale di tutte le componenti partitiche per la promozione di iniziative a favore delle donne e delle pari opportunita’ piu’ in generale. Abbiamo spiegato che il modo di raccontare la politica per componenti politiche non va bene. Bisogna invece spiegare i contenuti delle inizaitive per temi e per territorio per uscire dalla spirale interna”. Tra le parlamentari contattate, osserva Cosi, Chiara Moroni, Roberta Pinotti, Vladimir Luxuria, Tana de Zulueta, Lea Melandri, Giorgia Meloni, Daniela Santanche’, Elisabetta Gardini, Sandra Cioffi. Infine, ancora Siddi legge un comunicato dei giornalisti free lance, che si ritengono una specie di fantasmi dell’informazione, ma che coprono fino al 60-70% dell’informazione. Il comunicato afferma. ”articolo concordato, consegnato, non pubblicato, pagato zero euro. Elettricista chiamato e solo arrivato, pagato 50 euro”. Oppure: un’ora di lavoro idraulico, pagamento 70 euro subito, una notizia, pagamento un euro dopo 2 mesi.

(ANSA) – ROMA, 28 apr – (di Elisabetta Stefanelli). In Piazza Montecitorio, nel giorno dell’insediamento del nuovo Parlamento, i giornalisti italiani hanno manifestato – tra striscioni, volantini e bandiere listate a lutto per la strage di Nassiriya – per chiedere un nuovo contratto nazionale. Folla di oltre 300 giornalisti, ma anche massiccia la presenza dei parlamentari dell’Unione, che hanno assicurato il loro impegno sia per arrivare ad una composizione della rottura nella trattativa con la Fieg, sia per la riforma delle leggi sul precariato, che di quella delle leggi che riguardano l’editoria in particolare. Una delegazione della Fnsi, che ha organizzato la protesta, poi si e’ trasferita davanti al Senato. E’ stato Roberto Zaccaria il primo dei neo parlamentari ad arrivare questa mattina nella parte di Piazza Montecitorio in cui i giornalisti italiani manifestavano il loro malcontento per la mancanza del contratto e denunciavano – tra le lenzuola bianche dei simbolici ‘fantasmi’ delle redazioni – la condizione di precarieta’ che ormai penalizza la professione. Molti sono stati soprattutto i parlamentari al primo mandato a prendere la parola, un po’ tutti in difficolta’ con l’uso del megafono tranne Caruso che con una certa professionalita’ si e’ lamentato del fatto che fosse ‘cinese’ e non funzionava, a suo avviso, a meraviglia. Massiccia la presenza dell’Unione, con i nuovi entrati come Vladimir Luxuria o lo stesso Caruso, ma anche Lanfranco Turci, Mario Barbi, Ivan Strizzolo, Francesco Garofani, e Fabrizio Morri, che pure di informazioni si occupa da tempo per i ds ma e’ al primo mandato parlamentare. Ma anche politici di provata esperienza nel settore, come Paolo Gentiloni, Giuseppe Giulietti, Antonello Falomi, Enzo Carra, Paolo Cento, Pierluigi Castagnetti, Franco Grillini, Cinza Dato, Renzo Lusetti e altri. Il segretario della Fnsi, sindacato che aveva organizzato la manifestazione, ha messo subito in chiaro che ”serve che il nuovo governo, che ci auguriamo arrivi presto, metta insieme le parti per arrivare ad una soluzione”. Ma Paolo Serventi Longhi, ha anche denunciato che ”i precari vivono in una situazione devastante, cosa che lede l’autonomia della categoria. Spero che la questione sia affrontata con decisione sia in Italia che in Europa, bisogna che le leggi sul lavoro cambino”. Per il segretario Fnsi serve anche che ”siano riformate le leggi sulla comunicazione: la Gasparri crea devastazioni e bisogna fermarla”. Insomma, come ha sintetizzato il presidente Fnsi Franco Siddi: ”serve un cambiamento di rotta della politica”. ”C’e’ una grande responsabilita’ per il nuovo parlamento – ha aggiunto Siddi – perche’ il mestiere dei giornalisti e’ ogni giorno sempre piu’ difficile per gli squilibri del sistema e per gli editori che delegittimano il nostro lavoro. Il contenuto editoriale deve tornare al centro”. E la politica, almeno stamattina, ha risposto con forza. ”Contate su di noi”, ha detto Castagnetti, tra i primi ad intervenire, ricordando che ”in campagna elettorale il centrosinistra si e’ impegnato per combattere la precarieta”’. Gentiloni, ha sottolineato che ”c’e’ l’esigenza di chiudere questo contratto, perche’ questo e’ un trascinarsi che nuoce al settore e all’economia del paese. La politica ha il ruolo di far ripartire il dialogo, non si puo’ assistere passivamente senza mettere in discussione l’autonomia. L’impegno e’ quindi per far ripartire il dialogo per arrivare alla conclusione della vertenza, un primo passo verso l’obiettivo di ristabilire le regole nel settore dell’informazione”. Giulietti, ha chiesto che ”il governo lavori per un’intesa tra le parti, avviando audizioni separate per capire se ci sono le possibilita’ di riprendere le trattative”. Per l’esponente Ds, bisogna anche ”arrivare ad una rapida approvazione della legge sull’editoria che aveva gia’ raggiunto larghe intese nella scorsa legislatura”. Legge che pero’, aggiunge Carra, ”va ripresa e migliorata”. Per Falomi ”nel nuovo parlamento bisogna portare lo scandalo di un contratto che e’ scaduto da 424 giorni e non trova voce, prima di tutto negli organi di informazione”. E contro la precarieta’ – massiccia la presenza di precari in piazza con volantini di protesta – si sono espressi molti parlamentari. Luxuria ha spiegato che ”combattere contro il precariato in questo settore e’ una priorita’, perche’ e’ pericoloso sentirsi ricattati”. Caruso, ha detto che ”la precarieta’ mette a rischio la liberta’ d’informazione, quindi a maggior ragione in questo settore va debellato”. Da Grillini ”la solidarieta’ e l’impegno nella prossima legislatura perche’ i problemi possano trovare una soluzione. Nella scorso governo il presidente del consiglio voleva l’informazione a senso unico, con Mediaset che rastrella risorse. Tutto cio’ va cambiato”. Come ha sintetizzato Morri, ”i giornalisti hanno fatto bene a scendere oggi in piazza e chiedere che tutte le forze politiche si assumano le loro responsabilita’. Il nostro impegno oggi e’ di garantire i diritti dei cittadini e combattere la precarizzazione selvaggia che trasforma il giornalismo in un impiego. Bisogna intervenire subito”.(ANSA).

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