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Simonetta Ramogida,esponente sindacale,”punita” dall’Asca dopo riunione Fnsi. La solidarietà della Commissione pari opportunità nazionale

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Roma, 31 ottobre. Il Segretario dell’Associazione Stampa Romana, Silvia Garambois, di concerto con il Segretario Generale della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, esprime piena solidarietà alla collega Simonetta Ramogida, esponente sindacale, contro la quale l’Azienda Asca ha assunto un provvedimento disciplinare con cinque giorni di sospensione dal lavoro accusandola pretestuosamente di non aver informato direttamente la direzione della sua partecipazione a una riunione indetta dalla Fnsi, al termine della quale la collega ha per altro presentato regolare permesso sindacale.
Il Sindacato denuncia il ripetersi di atteggiamenti ritorsivi dell’Asca nei confronti dei colleghi dell’agenzia di stampa impegnati in attività sindacali e preannuncia la tutela in tutte le sedi nei loro confronti.

La solidarietà della Cpo nazionale

Incredibile accanimento dell’agenzia Asca nei confronti di una collega, Simonetta Ramogida, componente fra l’altro della Commissione pari opportunità della Federazione nazionale della Stampa. Ed è stato proprio quest’impegno sindacale della collega all’origine dell’assurdo provvedimento disciplinare: cinque giorni di sospensione dal lavoro! Simonetta Ramogida aveva partecipato, su regolare convocazione sindacale, ad una riunione Cpo indetta dalla Fnsi. Preavvisando il caposervizio e consegnando all’azienda copia della convocazione. Non solo: al termine dell’incontro federale ha subito consegnato in azienda anche la consueta ricevuta di avvenuta frequenza (il cosiddetto “permesso sindacale”). Allora, quale sarebbe l’accusa? Di non aver informato “direttamente” la direzione del suo impegno. Un’accusa talmente pretestuosa -come giustamente la definiscono anche i segretari generali della Fnsi e dell’Assostampa Romana – da assumere le connotazioni della ritorsione personale. La Cpo/Fnsi è solidale con la collega, al cui fianco resterà sino a che il torto non verrà sanato, ma coglie anche l’occasione per denunciare per l’ennesima volta il moltiplicarsi di atteggiamenti antisindacali oltre che lesivi della dignità personale e professionale.

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