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Contratto: il CdA dell’Unità

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ROMA, 16 NOV – Nie, societa’ editrice dell”Unita”, pur essendo iscritta alla Fieg, ”non condivide la posizione” degli editori sulla vertenza per il rinnovo del contratto dei giornalisti e auspica ”una ripresa della trattativa”, anche se ”su basi, piu’ ragionevoli essendo, senza ombra di dubbio quelle proposte dalla Fnsi assolutamente incompatibili con la situazione economica della grande maggioranza delle societa’ editoriali”. Lo spiega in una nota il cda della societa’. Le conclusioni del cda di Nie si basano su alcune considerazioni. ” 1) Il contratto di lavoro e’ scaduto il 28.2.2005 e non esistono trattative che consentano di sperare in una positiva conclusione a breve termine; 2) dal giorno della scadenza del contratto sono intervenuti automatici meccanismi di adeguamento salariale che hanno consentito ai giornalisti quantomeno il recupero dell’inflazione; 3) il settore dell’editoria manifesta notevoli criticita’ soprattutto in chiave prospettica. Il comparto della stampa quotidiana soffre in misura particolare di tale criticita’ che esiste in tutto il mondo ma in particolare in Italia soprattutto sul versante della raccolta pubblicitaria vista l’anomala configurazione del mercato televisivo; 4) gli economisti prevedono una forte riduzione della presenza della carta stampata a favore di mezzi di comunicazione consentiti dagli sviluppi delle nuove tecnologie; 5) i costi industriali della stampa quotidiana sono in continua, fortissima lievitazione. In particolare quello della carta, anche per il mancato rinnovo del credito di imposta, si e’ incrementato di piu’ del 25% negli ultimi 2 anni”. E ancora: ”6) la richiesta formulata dalla Fnsi per il rinnovo del contratto sulla parte retributiva determinerebbe, se accolta, per una piccolissima societa’ come Nie, un incremento di piu’ di 800.000 euro/anno; 7) sul piano normativo la Fnsi intende tutelare i moltissimi giornalisti precari ed i collaboratori per i quali, oltre ad un problema di stabilita’ del posto di lavoro, esiste una evidente sottovalutazione in termini economici delle loro prestazioni; 8) da molto tempo Fieg ha assunto un atteggiamento di totale chiusura rifiutando di riprendere le trattative; 9) molti quotidiani possono superare indenni questa situazione uscendo regolarmente anche nelle giornate di sciopero provocando enormi squilibri sul mercato in quanto le loro vendite e la loro forte raccolta pubblicitaria lievita in modo esponenziale senza particolari meriti organizzativi e redazionali; 10) i grandi quotidiani, i cui giornalisti aderiscono agli scioperi, possono recuperare buona parte della perdita di margine attraverso un incremento dei ricavi nei giorni successivi (pubblicita’, supplementi editoriali, ecc.); 11) paradossalmente quindi le piu’ rilevanti conseguenze della irrisolta vertenza gravano sui piccoli quotidiani di opinione, perche’ oltre alla perdita di fatturato compromettono il rapporto di continuita’ con i loro lettori”. (ANSA).

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