Cerca
Close this search box.

Lettera aperta ai free lance e ai collaboratori sul contratto

Condividi questo articolo:

Cari colleghi collaboratori,

in quanto responsabile della Consulta Freelance del nostro sindacato Stampa Romana, desidero ringraziarvi per i sacrifici cui vi state (ci stiamo) sottoponendo, nell’ambito di questa durissima vertenza per il rinnovo del contratto, scaduto da quasi due anni.

Ho piena consapevolezza, lo vivo sulla mia pelle, di come gli scioperi pesino sulla nostra fragile condizione, tanto sindacale (perché più degli altri siamo esposti ai ricatti) quanto economica (astenerci dal lavoro ha un’incidenza pesantissima sui nostri già esigui compensi). Noi, più degli interni e degli assunti, paghiamo il nostro status di “esternalizzati”, che tanto fa comodo agli editori.

Ma proprio per questa devastante vulnerabilità, proprio per denunciarla e per uscirne, dobbiamo continuare ad appoggiare le iniziative del nostro sindacato, che si annunciano opportunamente forti nelle prossime settimane. Di noi e di una normativa che tuteli il nostro lavoro, gli editori non vogliono saperne.

Un fatto però ci incoraggia: questa vertenza contrattuale, pur riguardando tutta la categoria, è portata avanti in nostro nome, in nome dei “precari”. Sono essi a sfatare il mito dei giornalisti come “casta”, sono i precari a polarizzare la solidarietà dell’opinione pubblica. Perché ormai è evidente che la nostra precarietà, così simile a quella di tanti altri lavoratori, è il punto debole di tutto il mondo giornalistico: e, insieme, è evidente che tale condizione rende precaria anche la tenuta democratica della stampa, mettendo a rischio l’indipendenza e l’autodeterminazione dei giornalisti.

Forte di questa consapevolezza, vi invito perciò a partecipare compatti a ogni iniziativa futura decisa dai CdR delle vostre testate, in coordinamento con la FNSI e con StampaRomana.

Sarà una battaglia dura e difficile, ma non possiamo permetterci di perderla: e la nostra arma più efficace, quella più temuta dai nostri avversari, è l’unione e la compattezza nell’azione.

Ci asteniamo dal lavoro (o dalla firma) oggi, per lavorare sempre meglio domani.

Un caro saluto a tutti

Andrea Rustichelli

Il network