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ASR su riforma INPGI: attenti al rischio esodati. Sfruttiamo la riforma per consolidare l’istituto

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L’approvazione da parte dei ministeri competenti della riforma Inpgi lascia almeno due questioni aperte.

La prima tocca la carne viva di duecento colleghi, una buona parte presenti a Roma.
Sono tutti quei colleghi che sarebbero stati coperti dalle clausole di salvaguardia. La richiesta di ulteriori chiarimenti li mette in una terra di nessuno senza il lavoro perso ieri e senza certezze pensionistiche domani. Chiediamo a FNSI di agire sul governo per definire quanto prima questa partita e non creare “esodati”.

La seconda partita più generale riguarda il futuro dell’istituto.

L’approvazione della manovra, al netto delle questioni aperte sulla vendita degli immobili, offre ossigeno a casse molto provate ma non blinda l’istituto.

I sacrifici chiesti ai pensionati, a chi deve ancora andare in pensione, ai disoccupati serviranno a poco se il mercato del lavoro non riparte in modo chiaro e deciso. Ed i fondamentali dell’economia e del nostro settore non spingono in questa direzione.
Per mettere in sicurezza nel medio periodo un bene che salvaguardia l’autonomia della categoria, sono indispensabili passaggi più strutturali.

E’ necessario allargare la base dei contribuenti, scavando all’interno della categoria ed ampliando i diritti di chi può accedere in inpgi1, ma anche impostando alleanze con le nuove professioni, magari quelle digitali, in cerca di una cassa previdenziale o creando partnership di scopo con altre casse. Il tempo che oggi si guadagna non bisogna sprecarlo ma va usato con lungimiranza e saggezza.

Segreteria Associazione Stampa Romana

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