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Digital tax, il dibattito va avanti

Digital tax, il dibattito

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Il tavolo di confronto sulla digital tax organizzato da Stampa Romana ha riacceso la luce sulla necessità di tassare i giganti del web ma con un orientamento nuovo: quello cioè di destinare una parte dei proventi della nuova imposta al sostegno dell’editoria italiana che con i suoi prodotti editoriali contribuisce all’arricchimento dei grandi player, primi fra tutti Google e Facebook.

La giornata di riflessione che ha visto alternarsi nella sede Asr di piazza della Torretta esponenti della politica, giornalisti, esperti digitali, editori e sindacalisti non ha messo tutti d’accordo (come d’altronde era facilmente prevedibile). C’è chi sostiene con forza l’idea di una web tax che ristabilisca l’equità fiscale tra le imprese fisiche e quelle online, chi “denuncia” la dittatura degli OTT (Over-The-Top) e dei loro algoritmi, chi invece ritiene di dover spostare la questione sulla stabile organizzazione delle imprese e sull’imposizione di regole che siano certe e uguali per tutti.

Insomma opinioni differenti, ma un unico filo conduttore: emerge netta la necessità di dover far qualcosa perché, come ha detto Francesco Boccia, deputato Pd e presidente della commissione Bilancio, “in questi anni abbiamo lasciato sul terreno qualche decina di miliardi”.

DIGITAL TAX DAY, IL VIDEO INTEGRALE

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