Ossigeno per l’Informazione è un bene prezioso per la categoria. Lo è per status giuridico perché è una combinazione di azione tra Sindacato e Ordine dei giornalisti. Lo è per l’attività che ha messo in campo in questi anni.
Se l’Italia non brilla nelle classifiche internazionali per la libertà di stampa, se abbiamo monitorato nel paese e qui nel Lazio l’onda crescente di una progressiva insofferenza anche violenta per la nostra professione, se siamo ancora in grado di chiedere alle Istituzioni di cambiare le norme dalla diffamazione alle querele per consentirci di svolgere nel modo migliore la nostra funzione democratica il merito è anche di Ossigeno e del suo database.
La cartina del nostro paese in homepage con la descrizione numerica delle minacce, delle querele, delle aggressioni fisiche è un preciso punto di riferimento.
Aver letto nel link che alleghiamo (clicca qui per aprirlo) che i colleghi di Ossigeno non sono più in grado di gestire la mole di sos che arrivano dal territorio ci ha colpito. Non si improvvisano le verifiche degli sos. Compiute con professionalità e scrupolo, costano tempo e danaro.
Il rischio concreto è che la bussola di Ossigeno non sia più così precisa e affidabile e non copra tutto il territorio nazionale.
Stampa Romana farà i suoi passi per affiancare i colleghi nei controlli. Sono ripetute e recenti le aggressioni, il Lazio è maglia nera da cinque anni, e non ci pare il caso di alzare bandiera bianca o di rinculare in posizioni di attesa che non servono a nessuno.
L’ultimo caso risale a ieri ed è la tentata irruzione di esponenti di Forza Nuova negli studi de La7 per bloccare la messa in onda del programma di Giovanni Floris “DiMartedì”.
Ci sembra doveroso richiamare l’attenzione della nostra comunità sul rischio che le nostre difese e le nostre tutele ne escano impoverite.