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Askanews, 50 esuberi e 70% di cassa. Il Cdr: domani sciopero

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Il Cdr di Askanews denuncia il comportamento inaccettabile dell’azienda, che ha deciso di procedere unilateralmente con una brutale richiesta di cassa integrazione al 70%, dichiarando esuberi pari a due terzi dei giornalisti, e proclama sciopero per domani 23 febbraio.

La mossa intimidatoria si abbatte su una redazione che responsabilmente, tramite lo stesso Cdr e la delegazione sindacale, ha mostrato un costante impegno per cercare soluzioni sostenibili, alla grave crisi causata dalla mancata definizione della gara sui servizi giornalistici avviata dalla presidenza del Consiglio.

Viene chiesto ai soli giornalisti di farsi carico dei problemi finanziari dell’azienda che pretende una percentuale di cassa che di fatto azzererebbe l’attività. Per il Cdr questo atteggiamento mette a rischio il futuro della stessa Agenzia.

La decisione di chiedere questo taglio draconiano del costo del lavoro, a quanto sostenuto dai vertici aziendali, è legata a doppio filo all’attuale mancata assegnazione di un lotto della gara. Era questa la tutela dei posti di lavoro che intendeva il ministro Luca Lotti quando ha lanciato il bando di gara europeo a maggio scorso?

Il 70% di Cigs, ovvero esuberi su due terzi del corpo redazionale, sono numeri inaccettabili e incompatibili con l’affermazione aziendale secondo cui “l’agenzia, nonostante la riduzione temporanea dei redattori, continuerà a svolgere un lavoro di agenzia di stampa generalista”. Il Cdr respinge ancora una volta il paradosso che siano i giornalisti a pagare il proprio stipendio, così falcidiato, e senza che gli imprenditori facciano la loro parte.

Il Cdr di Askanews

COMUNICATO DEL CDR ANSA

Il 25 marzo del 2017 i giornalisti di tutte le agenzie di stampa hanno scioperato contro i bandi gara voluti dal ministro con delega per l’Editoria Luca Lotti per riformare i contratti tra Presidenza del Consiglio e aziende del settore.

Con una sola voce, anche se da realtà editoriali molto diverse tra loro, i giornalisti di tutte le agenzie hanno dato la maggior forza possibile ad un messaggio chiaro al Governo: “È una riforma che mette a rischio il bene primario della prima linea dell’informazione; la preoccupazione è anche per i posti di lavoro”.

La risposta del ministro e dei suoi portavoce era stata sprezzante: nessuna apertura al dialogo.

Un anno fa non abbiamo creduto alla promessa che non ci sarebbero stati contraccolpi e che ogni posto di lavoro sarebbe stato tutelato.

Un anno dopo il sistema delle gare, ormai in opera, si è dimostrato pieno di falle, inaffidabile, ingestibile, incapace di garantire gli obiettivi che la stessa Presidenza del Consiglio aveva dichiarato. I colleghi di Askanews sono le prime vittime: l’azienda ha chiesto la Cig al 70%, vuol dire 7 su 10 a casa, vuol dire che con un organico così falcidiato quella di Askanews è una voce dell’informazione che si spegne.

Il Cdr dell’ANSA ribadisce critiche e preoccupazioni che, oggi, alla prova dei fatti, sono ancora più convinte e più forti di quanto si era temuto a marzo del 2017 quando il Governo avrebbe fatto in tempo a fermarsi ed a valutare altre soluzioni. Ai colleghi di Askanews, che domani saranno in sciopero, la solidarietà dei colleghi dell’ANSA.

SOLIDARIETÀ DEL CDR ADNKRONOS

Il Comitato di redazione dell’Adnkronos rinnova la propria solidarietà ai giornalisti di Askanews, in sciopero a seguito della decisione dell’azienda di avviare la procedura di cassa integrazione al 70%, dichiarando un esubero pari a due terzi del corpo redazionale.

Il Cdr dell’Adnkronos è vicino ai colleghi, la cui battaglia in difesa del posto di lavoro merita il sostegno di tutti coloro che ritengono essenziale l’informazione di base assicurata dalle agenzie di stampa, che alimentano, con obiettività, tempestività e aderenza ai fatti, i canali delle notizie in un ambiente sempre più minacciato da fonti equivoche e, sempre più spesso, false.

Un ruolo, quello delle agenzie di stampa, che non sembra essere tutelato dal meccanismo del bando di gara europeo scelto da palazzo Chigi, incentrato su parametri che parificano l’informazione a qualsiasi altro bene o servizio acquistabile sul mercato, aggravando, come si vede, e al contrario di quanto più volte assicurato dagli interlocutori istituzionali, le minacce all’occupazione, già duramente colpita in questi anni.

Il Cdr dell’Adnkronos si schiera al fianco dei colleghi di Askanews ed è pronto a sostenere le loro iniziative sindacali volte a tutelare diritti, lavoro, dignità e pluralismo dell’informazione.

SOLIDARIETÀ DEL CDR MEDIASET

Il Coordinamento dei Comitati di Redazione (Cdr) del Gruppo Mediaset esprime solidarietà ai colleghi di Askanews, oggi in sciopero dopo la decisione dell’azienda di avviare la procedura di cassa integrazione al 70%, dichiarando un esubero pari a due terzi della intera redazione giornalistica. Siamo vicini ai colleghi di Askanews in questa battaglia per garantire un’informazione obiettiva e tempestiva come le agenzie di stampa hanno dimostrato di realizzare in tutti questi anni. Governo e forze politiche devono mobilitarsi per tutelare non solo l’occupazione di Askanews e del settore ma anche la qualità dell’informazione sempre più sotto la minaccia di notizie fasulle – spesso diffuse da fonti anonime – che mettono a repentaglio un sereno confronto democratico nella società. Il Coordinamento dei Cdr del Gruppo Mediaset è al fianco dei colleghi di Askanews ed è pronto a sostenere le loro iniziative sindacali volte tutelare il lavoro e il pluralismo dell’informazione.


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