Idee per una necessaria legge di sistema che dia al comparto delle agenzie di stampa stabilità e certezze, affinché possano svolgere in maniera serena e efficace il loro lavoro di primo presidio contro le “fake news” e a tutela dell’informazione corretta e plurale. Questa la risposta alla crisi delle agenzie di stampa che Stampa Romana, dopo aver lavorato con i Cdr, propone alla politica, alla categoria, ai cittadini.
Partendo dalla convinzione che un sindacato debba agire non solo con il conflitto, ma anche facendo proposte, immaginando e costruendo il futuro dell’informazione.
Il fallimento dell’idea di far passare le convenzioni per le forniture al governo di contenuti prodotti dalle agenzie di stampa attraverso un bando europeo – soluzione che sia i giornalisti delle agenzie sia il sindacato avevano giudicato inadeguata in tempi non sospetti e contestata con un riuscito primo sciopero di comparto – rende urgente una regolazione del settore. E questa deve partire dal riconoscimento del fatto che le agenzie di stampa forniscono un prodotto informativo di utilità pubblica. In assenza di un’azione rapida e assennata, il rischio è che questo vitale supporto all’informazione nazionale venga fortemente ridimensionato.
Il riconoscimento dell’utilità pubblica del lavoro delle agenzie di stampa, tuttavia, non può essere un automatismo. Deve necessariamente basarsi sul rispetto da parte delle aziende di parametri precisi: occupazione stabile e contrattualizzata in maniera corretta, assetti proprietari trasparenti, qualità del prodotto.
Il documento elaborato da Stampa Romana, con il fattivo contributo dei Cdr delle agenzie di stampa e l’approvazione unanime del Direttivo dell’Associazione, vuole fornire un contributo ai decisori politici affinché possano affrontare il tema avendo presente quali sono le esigenze del settore:
- certezza delle convenzioni, un introito vitale per aziende che hanno accesso molto limitato al mercato pubblicitario;
- interlocuzione con alti livelli istituzionali per definire le esigenze dell’amministrazione sulla base di criteri oggettivi, in maniera che l’autonomia delle testate giornalistiche sia sempre tutelata;
- indipendenza e trasparenza della proprietà, in modo che il diritto dei cittadini a un’informazione imparziale sia sempre una priorità assoluta;
- tutela dell’occupazione per un comparto che occupa 800 giornalisti contrattualizzati ex articolo 1 e centinaia di collaboratori.
Stampa Romana chiede l’aiuto di tutti – colleghi, partiti, parti datoriali, cittadini – affinché diventi un punto di partenza di un dibattito che punti a costruire un settore dell’informazione di base solido e plurale, in modo che il Paese non si trovi a dover fare a meno di un asset informativo cruciale per il funzionamento della democrazia.