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Titolo Libero: non c’è libertà dei giornalisti senza responsabilità

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Il titolo di Libero sulla diminuzione del Pil e la crescita dei gay suscita l’incredulità, lo sconcerto e l’indignazione della nostra comunità.


In un recente passato il quotidiano diretto da Senaldi si era reso protagonista di scorribande al di là della provocazione.

L’ennesima caduta di gusto e stile arriva però quando una importante fetta della politica e dell’opinione pubblica ha già lavorato e concretamente lavora per togliere il sostegno pubblico all’editoria.

Un titolo del genere per loro è un perfetto assist, un invito ad agire senza se e senza ma.
Ci chiediamo se l’Ordine dei giornalisti non debba richiamare una volta per tutte il Direttore alla sua responsabilità deontologica.
Crediamo che la redazione e i colleghi, provati solo due anni fa dalla chiusura della redazione romana, debbano far sentire la loro voce.

E crediamo che la libertà nel giornalismo non sia un atto artistico, chieda una fetta di responsabilità, soprattutto se la testata interessata ha la delicata responsabilità di rappresentare un pezzo del pluralismo finanziato dai cittadini a tutela di un valore fondamentale della democrazia.

Segreteria Associazione Stampa Romana

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