Cerca
Close this search box.

DocMaker

Stampa Romana da tempo sta ragionando sulle modificazioni che caratterizzano la nostra professione. I cambiamenti tecnologici non sono altro che il segno dei tempi: tempi di connessione continua, di scambio rapido di informazioni, di ipervisione dei fatti, addirittura di citizen journalists, favoriti da un’epoca in cui si sono abbattuti in modo radicale i costi di ripresa e di trasmissione. Eppure la grande condivisione di immagini stringe in un angolo il racconto della realtà.

In Italia, nei grandi network privati, nel servizio pubblico, nelle grandi aziende editoriali sembra mancare il racconto, la narrazione, la rappresentazione della realtà, nazionale e internazionale. Si è persa la tradizione italiana del reportage lungo, mentre persino sui canali tematici dominano prodotti comprati all’estero, rendendo impossibile così la creazione di un indotto e di un circuito virtuoso fatto di committenza/produzione e messa in onda. Non che manchino produzioni lodevoli, inbound e outbound, nelle quali con i tempi e con il passo del documentario del reale, si faccia autentico giornalismo, lavorando sul campo, lavorando nel tempo, scavando a fondo. Ma sono spunti sporadici dovuti al talento individuale che sopravvive a logiche aziendali e produttive dedite al mordi e fuggi. Nel caso dei free lance, il tentativo di realizzare prodotti di questo genere si scontra con un mercato che è stretto come un collo di bottiglia o la cruna di un ago.

Stampa Romana ritiene invece che ci possano essere margini per rilanciare la produzione di documentari del reale, di un cinema del reale, con uno standard editoriale internazionale. Ci possono essere margini sia nella produzione endogena, appoggiandosi a forme di finanziamento innovativo come il crowdfunding sia stimolando le strutture produttive dei network, a partire dal Servizio Pubblico, a patto che la Rai scelga di allinearsi ai modelli alti di broadcasting internazionale come la BBC. E i segnali incoraggianti arrivano anche dai recenti successi in prestigiosi festival come Venezia e Berlino di Gianfranco Rosi. I suoi documentari, Sacro Gra e Fuocoammare, hanno anche lo spessore e la pazienza del reportage giornalistico. Dimostrano che il mondo del documentario italiano è vivo e vegeto. E i riconoscimenti internazionali del mondo del cinema dimostrano l’esistenza di consistenti spazi di mercato.

Il percorso che cerchiamo di lanciare non è riservato solo ai giornalisti e solo agli iscritti di Stampa Romana. È una proposta ampia che si rivolge a tutti quei lavoratori (operatori, montatori, produttori, fonici, registi, infografici, assistenti ecc.) che possono essere interessati o lavorano nel documentario giornalistico audiovisivo. Per questa ragione lanciamo il varo di un gruppo di specializzazione di Stampa romana in videomaker/cinema del reale. L’appuntamento è a piazza della Torretta 36 per martedì 12 aprile alle 20.

Partecipa al nostro gruppo e proponi la tua idea

Compila il seguente form

FORM DA SISTEMARE

Il network