Cerca
Close this search box.

Picchetto alla FIVOL

Condividi questo articolo:

La Fivol rischia di morire. Uno dei principali enti a servizio del volontariato italiano sta subendo un pesante taglio occupazionale e per questo gli 11 collaboratori inseriti nell’organico manifestano oggi 19 maggio dalle ore 11 alle 15 davanti alla sede dell’organismo in via Nazionale, dove si terrà il Comitato scientifico della Fivol. La Fondazione Cassa di Risparmio di Roma, il principale sostenitore della Fivol, denunciando difficoltà di bilancio ha previsto una drastica riduzione dell’organico dipendente, passando in base alle stime fatte, dagli attuali 22 ai futuri 6. Gli 11 collaboratori, con un’anzianità di servizio fino10 anni, indispensabili per il funzionamento della Fivol, a fine mese resteranno senza contratto e quindi senza alcuna forma di reddito. La Fivol rischia di diventare solo una struttura che realizza ricerca, perdendo così le sue attuali caratteristiche. I sindacati (la Cgil Nidil, e l’Associazione Stampa Romana), dicono no a questo progetto e chiedono che siano salvaguardati i posti di lavoro. Ed in particolare per quanto riguarda i collaboratori, finora la proprietà si è rifiutata di aprire un tavolo negoziale, pur avendo a questo scopo rinnovato i contratti per ben cinque mesi. È necessario quindi che al più presto la direzione convochi anche i sindacati dei collaboratori e dimostri il proprio interesse per chi per anni ha svolto la propria attività con professionalità e senso di responsabilità pur in assenza di alcuna garanzia. La Fondazione Cassa di Risparmio di Roma finora ha dato prova di volersi “sbarazzare” della Fivol. Se davvero non ci sono i fondi per continuare le attuali attività, possibile che i 22 lavoratori dipendenti e gli 11 collaboratori non possano trovare una collocazione all’interno della Fondazione o del gruppo Capitalia? La Cgil Nidil e l’Associazione Stampa Romana chiedono la solidarietà di tutti i lavoratori del mondo del volontariato e del non profit per evitare che la Fivol muoia e che i collaboratori vengano usati come lavoratori “Usa e Getta”.

Il network