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Massicia adesione allo sciopero di quotidiani, agenzie, on line e uffici stampa

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La risposta dei giornalisti del Lazio e del Molise agli attacchi della Fieg è stata compatta: le adesioni allo sciopero dei quotidiani, dell’on line e degli uffici stampa sono state altissime, anche nelle testate che – forzando lo sciopero – sono arrivate in edicola. Non era certo uno sciopero contro i nostri lettori, anzi: è la risposta dei giornalisti all’attacco che la Fieg ha sferrato all’autonomia delle redazioni, alla stessa libertà di stampa. L’unica immediata reazione possibile per tutelare quel bene di tutti che è una informazione libera, autonoma e pluralista. Gli editori infatti intendono, tra i primi nel panorama delle aziende italiane, applicare tutte le norme che consentono una flessibilità esasperata, disgregando le redazioni, prendendo in appalto giornalisti dall’esterno e affittando i propri, utilizzando i professionisti dell’informazione come merce a disposizione dell’azienda, ed il loro lavoro come “collaterale” rispetto ai gadget che portano in edicola con i giornali. I giornalisti del Lazio e del Molise hanno risposto di no, in modo fermo: ad una prima stima l’adesione alle due giornate di protesta si aggira intorno al 90%. L’Associazione Stampa Romana ringrazia tutti i colleghi che hanno aderito allo sciopero e che intendono continuare a difendere, insieme al contratto, i loro giornali. Gli editori che venerdì e sabato hanno voluto forzare la protesta dei giornalisti hanno portato in edicola giornali brutti, poveri di informazione, zeppi di pubblicità, senza rispetto per i lettori: una vera offesa a quanti credono che il dovere di informare sia un caposaldo di democrazia. Un ringraziamento particolare va perciò proprio ai colleghi di questi giornali: a quelli del “Tempo”, dove metà redazione era in sciopero, a quelli del “Giornale”, che è uscito utilizzando il lavoro il 50% dei redattori, a quelli del Gruppo Riffeser – Qn, la Nazione, il Resto Del Carlino, il Giorno – che hanno scioperato in maniera compatta (tra gli altri, tutta la redazione romana) ma hanno dovuto subire l’affronto di trovare in edicola le loro testate. E ancora grazie in particolare ai colleghi dell’Adn Kronos, che hanno scioperato in larghissima maggioranza, e che si sono dovuti scontrare con un editore che ritiene “sua facoltà irrinunciabile” e “suo diritto” aprire spazi di informazione in rete. All’editore Marra e a quanti gli sono “solidali” vale la pena ricordare che le leggi di questo Paese non consentono di avvalersi di personale esterno all’azienda, collaboratori o altro, per rendere vani gli scioperi di categoria.
I giornalisti continueranno ad opporsi alla Fieg per avere un contratto giusto, rispettoso della dignità del lavoro di tutti quelli che contribuiscono alla realizzazione dei nostri giornali, e perché sia salvaguardata la qualità dell’informazione che offriamo ai nostri lettori. La Fnsi, a nome di tutti gli iscritti al sindacato, si è rivolta in questi giorni al Presidente della Repubblica e ai Presidenti delle Camere: le nostre ragioni, infatti, vanno oltre la difesa dei livelli economici della professione, a difesa di un bene di tutti, tutelato dalla Costituzione.

Nei prossimi giorni sono previste riunioni di tutti i nostri organismi (Direttivo dell’Associazione Stampa Romana, Giunta della Fnsi), per decidere nuove iniziative contro l’arroganza e le provocazioni della delegazione Fieg al tavolo contrattuale.

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