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.Com in sciopero: i giornalisti senza stipendio chiedono garanzie sul futuro

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Roma, 12 luglio.
Comunicato ai lettori del CdR di .Com

Domani .Com non sarà in edicola perché i giornalisti sono riuniti in assemblea permanente, situazione conforme allo stato di agitazione dichiarato nelle scorse settimane e che fa seguito all’incontro avuto in mattinata da un rappresentante del cdr con Francesca Romana Dolazza, presidente della cooperativa Abrond House che edita .Com.

La nostra preoccupante situazione è infatti in uno stato di stallo ormai da troppo tempo, e nessuna novità si profila ancora all’orizzonte. I fatti sono questi: da metà del mese di maggio i giornalisti non percepiscono alcuna retribuzione. Nonostante questo, hanno continuato a lavorare al meglio delle proprie possibilità, dovendo sopperire anche a una situazione generale ogni giorno più gravosa: la mancanza di collaboratori, ad esempio, ha aumentato il carico di lavoro, le continue incertezze sulla possibilità o meno di essere stampati il giorno successivo non hanno certo contribuito a creare un clima sereno in redazione, la carenza di organico (la sede di Milano da un mese non ha più il personale grafico) ha reso ulteriormente faticosa la produzione quotidiana.

In questo scenario la richiesta che ci viene fatta è di tenere duro e di continuare a far uscire il giornale: in cambio però, non ci viene data nessuna garanzia, né a lungo termine, sulle future prospettive di .Com, né a breve periodo, sulla possibilità di ricevere un pagamento anche parziale di quanto a noi dovuto. E’ chiaro che a queste condizioni sarà per noi difficile garantire ogni giorno il rispetto dei tempi di realizzazione del giornale.

Auspichiamo quindi che l’editore riesca a fornire alla redazione un quadro meno nebuloso delle possibilità di sopravvivenza del giornale, dimostrando anche la volontà di impegnarsi per garantire ai giornalisti il diritto di ricevere il proprio stipendio.

Auspichiamo altresì che a salvaguardare la nostra situazione possa intervenire, e in modo concreto, anche il sindacato. Il tutto per di più in tempi rapidi, visto che si profila da parte dell’editore la volontà di una serrata del giornale per tutto il mese di agosto.

Cosa troveremo ad aspettarci a settembre? Vorremmo tanto saperlo.

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