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Il documento dei Comitati di redazione di Stampa Romana: sciopero per il contratto, informazione ai cittadini sulla vertenza, contrasto agli abusi degli editori, chiarezza dal governo sulle strategie per il settore

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Roma, 13 settembre.
La Consulta dei Cdr, dei Fiduciari di Testata, e la Consulta dei Free-lance della Associazione Stampa Romana, riunite il 13 settembre 2006 conferma l’appoggio alla linea della Fnsi sulla vertenza nazionale per il rinnovo del contratto scaduto ormai da 563 giorni e chiede altresì alla Fnsi di attivarsi per una più incisiva campagna di informazione e lotta a sostegno della vertenza stessa.

In particolare la consulta riafferma:

L’adesione allo sciopero di 4 giorni proclamato dalla Giunta della Fnsi

La necessità di proseguire nelle azioni di lotta a sostegno della vertenza contrattuale, ampliandole, diversificandole e proponendone di nuove

La necessità di incalzare il Governo perché espliciti quale strategia intende adottare nel settore e come intenda tutelare l’autonomia dei giornalisti, presupposto della libertà di informazione

La necessità che le rappresentanze sindacali di base intensifichino il controllo e ostacolino ogni azione degli editori che non si attenga rigorosamente al C.N.L.G.

La necessità di intensificare le azioni che permettano di stabilire alleanze con i cittadini, l’associazionismo e gli altri sindacati

La necessità di monitorare il settore in relazione a nuovi assetti proprietari, ristrutturazioni o altro e intervenire a tutela del lavoro giornalistico e dell’autonomia dei colleghi

Roma, 13 settembre 2006

Il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, intervenendo

all’assemblea generale dei Comitati e Fiduciari di redazione dell’Associazione Stampa Romana, ha fra l’altro sostenuto:

Siddi (Fnsi), sul contratto pronti a sperimentare nuovi terreni di lotta:

“L’Assemblea sindacale generale dell’Associazione Stampa Romana ha mostrato di condividere la massima determinazione con la quale la Fnsi ha deciso di rilanciare la mobilitazione per sbloccare la vertenza di rinnovo del contratto e per garantire un futuro solido e di solidarietà all’Inpgi, l’Istituto autonomo di previdenza della categoria. I quattro giorni di sciopero già indetti (due a fine settembre e due a inizio ottobre) sono solo una parte delle azioni messe in campo.

Se gli editori dovessero ancora conservare la loro posizione oltranzista di rifiuto di qualsiasi

negoziato, è di tutta evidenza che il Sindacato dei Giornalisti sperimenterà nuovi e ancora più

efficaci terreni di lotta.

Se il Governo riterrà di intervenire, come è lecito attendersi ulteriormente, perché sia composto un conflitto sociale di grande portata come quello in atto pervicacemente voluto dalla Fieg, sarà suo dovere farlo a tutela dell’autonomia dell’informazione (che non si alimenta solo di assetti di potere), e della dignità dei giornalisti che di essa sono gli indispensabili lavoratori protagonisti.

Con la stessa determinazione la Fnsi resta disponibile da subito ad un negoziato ragionevole e serio, come del resto da tempo Editori e Governo sanno”.

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