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Nel Lazio eccezionale adesione allo sciopero per il contratto e la libera stampa.Gli editori arroccati e isolati.Appello di Stampa Romana a tutti i giornalisti per il black out del 6 e 7 ottobre

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Roma, 2 ottobre. L’adesione dei giornalisti di Roma e del Lazio allo sciopero per il contratto è stata eccezionale. All’indomani del forte richiamo del Presidente della Repubblica, che ha sostenuto che “tra i diritti primari che si devono riconoscere ai giornalisti c’è quello ad avere un contratto di lavoro regolarmente rinnovato”, dalle redazioni è arrivata una fortissima e solidale reazione contro gli editori, che si rifiutano di avviare la trattativa per il rinnovo contrattuale e cercano di portare alla déregulation i loro giornali. L’unica risposta degli editori è stata fin qui quella di riempire all’inverosimile i giornali di pubblicità nei giorni prima e dopo lo sciopero: un arroccamento arrogante, un vivere alla giornata, che dimostra ancora una volta l’incapacità manageriale di programmare lo sviluppo dei loro giornali, nella certezza dei ruoli e del contratto. Per questi motivi la compattezza dello sciopero ha un valore in più, anche con l’adesione delle testate in cooperativa. Tra queste, oltre al “Manifesto” che non era in edicola domenica, anche “Il Riformista”, che per la prima volta ha deciso di aderire allo sciopero contro l’attacco della Fieg ai principi stessi dei diritti costituzionali della libertà di stampa e del lavoro “dignitoso”. Forte è stata l’adesione anche negli uffici stampa. In queste ore, poi, sono in sciopero i colleghi dei periodici, anche quelli che vengono distribuiti in abbonamento postale. Ma anche nelle testate che sono arrivate in edicola, impoverite nei contenuti, c’è stata una forte mobilitazione: in sciopero l’intera redazione di “Qn” del gruppo Riffeser, oltre il 50% a “Il Tempo”, oltre il 30% nella redazione romana di “Il giornale” (e comunque la decisione della redazione di ritirare la firma), sciopero praticamente totale all’Adn Kronos, che ha mandato in rete “finestre” informative compilate dalla direzione, mentre la redazione di Epolis Roma, la nuova free press romana, ha dichiarato in un comunicato di non aver aderito perchè erano i primissimi giorni di pubblicazione e l’intenzione di devolvere le due giornate di stipendio al fondo di solidarietà Fnsi.
Per questo fine settimana è previsto il black out totale dell’informazione: l’Associazione Stampa Romana invita tutti i colleghi, di tutte le testate, a sostenere ancora con la stessa forza l’iniziativa del sindacato. E’ in gioco il futuro stesso del nostro mestiere, dei nostri giornali, della libera informazione. Gli editori lo sappiano: facciamo sul serio.

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