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Il servizio del TG5 sullo sciopero:gli editori vogliono mano libera nelle redazioni. La flessibilità arma di pressione

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Roma, 6 ottobre. Pubblichiamo il servizio di Donata Scalfari sullo sciopero dei giornalisti andato in onda nel Tg5 delle ore 20 e delle ore 24 del 5 ottobre 2006:

“Due giorni di black-out dell’informazione, giornali e telegiornali, domani e dopodomani, per la vertenza in corso sul rinnovo del contratto nazionale dei giornalisti scaduto ormai da 600 giorni. E nonostante l’invito del ministro del lavoro e del capo dello stato, gli editori continuano a rifiutarsi di sedersi al tavolo della trattativa. una situazione senza precedenti nella storia della stampa italiana. Ma perchè questo atteggiamento? Non per puri motivi economici(gli editori vorrebbero discutere solo la parte economica e non quella normativa). E’ evidente che c’è in ballo qualcosa di più, qualcosa che rischia di minare l’autonomia e la libertà dell’informazione. Insomma gli editori vogliono cambiare radicalmente le regole del gioco. In che modo? Imponendo un modello senza regole, per avere mano libera nelle redazioni. E così la flessibilità diventa un’arma di pressione e di distorsione: come l’uso dei giornalisti in prestito e dei freelance. Inoltre ci sono migliaia di giovani utilizzati nelle piccole realtà che fanno i giornalisti senza alcuna garanzia. Da parte loro gli editori vorrebbero concentrarsi sugli aspetti più direttamente legati al marketing, alla pubblicità e al taglio del costo del lavoro”.

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