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Il 30 novembre giornali senza firma:la proposta delle maggiori testate nazionali e regionali. Il sostegno di Stampa Romana

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I comitati di redazione dei principali quotidiani italiani propongono una giornata di sciopero generale delle firme domani 29 novembre 2006, a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto dei giornalisti. Da 639 giorni, infatti, gli editori si rifiutano di discutere del rinnovo del contratto nazionale. La loro idea di giornalismo e di informazione è assolutamente inaccettabile: prevede che i giornali vengano realizzati da personale precario, attraverso la completa liberalizzazione dei contratti a tempo determinato; vogliono applicare la legge Biagi in modo da poter costringere un giornalista ad essere trasferito da una testata all’altra sotto forma di “prestito”, vogliono che i responsabili delle redazioni siano posti sotto il controllo diretto dell’editore a cui dovranno obbedire pena il licenziamento; vogliono togliere gli scatti di anzianità biennali decurtando fino al 30 per cento le attuali retribuzioni; vogliono limitare i poteri agli organismi sindacale; vogliono imporre il trasferimento dei giornalisti in un’altra sede, dotandosi così di una possibile forma di ricatto contro i giornalisti scomodi. Nel frattempo, questi stessi editori violano in continuazione norme sindacali, regole e contratti. Al di là delle specifiche richieste delle parti in causa, è assolutamente intollerabile che in uno Stato di diritto un soggetto contrattuale come la Fieg possa sottrarsi per tanto tempo e senza plausibili motivazioni alla legittima richiesta della controparte di discutere insieme le regole della vita professionale e di relazione. Diritti e doveri che i giornalisti italiani sono sempre pronti a discutere, nonostante l’atteggiamento di incomprensibile chiusura dei loro editori. Chiediamo che non siano minate le garanzie minime per un’informazione democratica e libera da vincoli. Ci opporremo con tutti i mezzi a nostra disposizione per evitare che questo continui ad avvenire. I giornalisti vogliono essere attori dell’informazione e non vogliono, non possono e non devono accettare di diventare solo comparse sulla scena.

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L’Associazione Stampa Romana sostiene la proposta dei Comitati di Redazione di portare in edicola i “giornali in bianco”: i lettori hanno così a disposizione tutta l’informazione e le opinioni ma l’informazione italiana viene privata del patrimonio essenziale della “paternità” degli articoli, della ricchezza del confronto, persino della responsabilità degli articoli. Siano inchieste, scoop, riflessioni, commenti o cronaca quotidiana saranno i fantasmi dell’informazione a realizzarla, i precari delle redazioni e i redattori che gli editori vogliono “flessibili”. L’Associazione Stampa Romana rinnova l’invito ai giornalisti delle tv – già espresso dal Consiglio Direttivo – a sperimentare altre forme di sostegno alla vertenza.

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